“Dopo il Covid a togliere l’entusiasmo ci hanno pensato la guerra e l’aumento dei costi. Pasqua è un termometro importante per valutare l’andamento estivo, ma per il turismo non ci sono buone prospettive”. E’ quanto dichiarato a Borderline24 da Maurizio Federighi, presidente provinciale e delegato regionale Confesercenti Assoviaggi, in vista delle festività Pasquali previste per aprile.
Prima l’emergenza sanitaria, poi l’aumento dei costi e subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, con ulteriori conseguenze sul portafoglio dei cittadini, tra caro carburante e caro prezzo del carrello della spesa. Sono solo alcune delle problematiche che, secondo Federighi, metteranno (per il secondo anno consecutivo), un freno al turismo sia in Puglia, sia nell’intero paese, con cittadini sempre meno propensi a viaggiare sia per risparmiare, sia per la paura della guerra.
“Gli spostamenti ci saranno – ha raccontato – ma riguarderanno soprattutto quelli di persone che si muoveranno per tornare in regione, magari per andare a trovare i propri familiari. Certamente loro non potranno contribuire a risollevare un comparto che è in alto mare ormai da due anni. Il periodo delle festività Pasquali è di solito il migliore anche per la programmazione estiva, ma ad oggi ci sono pochissimi segnali positivi” – ha sottolineato. In particolare, la situazione, secondo quanto sottolineato da Federighi è drammatica sia per i viaggi di outgoing (dall’Italia per altre destinazioni), sia per quanto ricorda l’incoming (ovvero di turisti che scelgono la Puglia o più in generale l’Italia come meta).
“Nonostante stiamo iniziando la stagione migliore per la programmazione i turisti tentennano a prenotare – ha sottolineato – solitamente in questa stagione c’erano americani, francesi, tedeschi e anche russi che si spostavano verso l’Italia. Tra le loro mete anche la Puglia, ma ad oggi la situazione è ferma. Ci aspettiamo un inizio 2022 peggiore del 2021. Siamo lontanissimi rispetto ai numeri del 2019”- ha evidenziato. Prima dell’emergenza sanitaria, il turismo era in fase di ripresa. La Puglia, in particolare, aveva raggiunto picchi altissimi soprattutto nelle stagioni più calde. Adesso però, a detta di Federighi, c’è una perdita secca di oltre 27 miliardi. “Di questi – prosegue – 21 sono già stati persi, i sei restanti sono quelli che perderemo, soprattutto per via della mancanza si supporto da parte del Governo. La filiera ha bisogno di almeno 500 milioni per recuperare fiato e fare programmazione con investimenti sull’estero. La soluzione, secondo gli esperti del settore potrebbe essere quella dello sgravio fiscale.
“Al governo chiediamo detraibilità fiscale per i viaggi – ha aggiunto Federighi – per il cittadino medio è importantissimo, si tratterebbe di un esperimento, ma sarebbe un segnale forte che offrirebbe l’opportunità di tornare a programmare. Il viaggio è arricchimento culturale, scambio, puntiamo su questo per farci ascoltare” – ha aggiunto.
Intanto, per le festività pasquali sono tanti i cittadini emigrati dalla Puglia che torneranno per far visita ai propri parenti. Alcuni di loro, così come raccontato a Borderline24 da una cittadina che vive in Toscana, non si spostavano da due anni per via dell’emergenza sanitaria. Questo però, così come sottolineato da Federighi, non basterà a cambiare una situazione ferma ormai da troppo tempo. “Sorelle, fratelli che raggiungeranno la Puglia per incontrare i propri cari non passano dalle agenzie, non spendono per prenotare aerei, alberghi ed escursioni. Gli stranieri sono un volano indispensabile, gli altri paesi si sono mossi in anticipo, noi siamo in ritardo. La situazione è difficile, si lavora a rallentatore, non si muove nulla. Molti alberghi non hanno riaperto. Il turista internazionale in Puglia non ci viene. In Puglia, la situazione, nonostante gli sforzi dell’assessorato al turismo e alla cultura, nonostante il clima e le belle iniziative, è ferma. Il rischio è che tutto si fermi all’uso domestico, solo per i residenti. Speriamo che presto si possa tornare davvero alla normalità” – ha concluso.