E’ trascorso un mese dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Ma Putin continua a distruggere le città anche – secondo Kiev – con bombe al fosforo sulla regione di Lugansk. Quattro persone sono morte. Colpite le città di Severodonetsk, Lysychansk, Rubizhne, Kreminna, Novodruzhesk e Voevodivka. Nella notte i russi hanno distrutto un ponte chiave sul fiume Desna che collegava Chernihiv e Kiev e veniva utilizzato per portare aiuti umanitari e a far evacuare i civili. Brucia intanto una foresta vicino alla centrale nucleare di Chernobyl. Attaccata e distrutta una nave russa a Berdyansk.
Il presidente americano Joe Biden, (che si trova a Bruxelles dove parteciperà al Consiglio europeo dopo il vertice Nato e la riunione dei leader del G7) si prepara ad annunciare oggi nuove sanzioni su figure politiche, oligarchi ed entità russe. Sanzioni che dovrebbero includere anche misure contro oltre 300 membri della Duma, la Camera bassa del parlamento russo. La Casa Bianca sta preparando piani di emergenza nel caso la Russia usi armi nucleari, chimiche o biologiche.
Per il presidente Mattarella, “il bersaglio della guerra non è soltanto la pretesa di sottomettere un Paese indipendente quale è l’Ucraina. L’attacco colpisce le fondamenta della democrazia, rigenerata dalla lotta al nazifascismo, dall’affermazione dei valori della Liberazione combattuta dai movimenti europei di Resistenza, rinsaldata dalle Costituzioni che hanno posto la libertà e i diritti inviolabili dell’uomo alle fondamenta della nostra convivenza”.