Una parte dell’ex caserma Rossani di Bari continua ad essere occupata da otto anni. E sono gli stessi attivisti del centro sociale, nel quartiere Carrassi, a lanciare un messaggio di resistenza sui social network.
“Conosciamo il passato e il presente e vogliamo provare ad immaginare anche il futuro”. L’occupazione iniziata dal 2014 potrebbe essere a rischio, in un periodo di recupero edilizio e degli spazi verdi: inaugurazione del parco (oltre al giardino Gargasole), progetti per il parcheggio interrato, cantieri all’interno nella stessa area per la futura sede Accademia belle arti e Biblioteca e Mediateca regionale.
Non mancano quindi gli interessi per la riqualificazione degli altri edifici tutelati dalla Soprintendenza, oggi in alcuni casi in condizioni precarie. “La narrazione dominate vorrà dipingerci come nemici della cultura e del progresso – scrivono gli occupanti –, e sarà difficile da spiegare il nostro dissenso rispetto a un progetto che poteva comunque sorgere in un qualsiasi altro spazio abbandonato della città”.
Nel centro sociale si svolgono settimanalmente le attività autogestite e autofinanziate, come biblioteca sociale, cineteatro, orto, serigrafia, skatepark, officina, ciclofficina, forno popolare, sale danza, palestra e sale per esposizioni e concerti. Proprio sull’attività serale continuano le lamentele dei residenti per il volume troppo alto della musica fino a tarda sera.