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Meno controlli alla guida, il rapporto: “Solo l’11 per cento degli Italiani allaccia la cintura sui sedili posteriori”

Pubblicato da: redazione | Sab, 19 Marzo 2022 - 19:01

Secondo un nuovo rapporto (https://www.etsc.eu/PinFlash42) del Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC), il significativo indebolimento – verificatosi in tutta Europa tra 2010 e il 2019 – dei controlli su rispetto dei limiti di velocità, uso cinture di sicurezza, guida in stato di ebbrezza e utilizzo di cellulari al volante sta frenando i progressi nella riduzione del numero di morti per incidenti stradali in Europa.

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“Migliaia di vite potrebbero essere salvate nell’UE ogni anno – ha dichiarato Ellen Townsend, direttore politico ETSC – se i conducenti si attenessero alle regole in vigore sulla guida in stato di ebbrezza, l’eccesso di velocità, l’uso della cintura di sicurezza e dei telefoni cellulari. Una corretta applicazione è di fondamentale importanza”.

“Senza sforzi regolari altamente visibili e ben comunicati per far rispettare la legge – ha aggiunto Townsend – l’Europa non raggiungerà il suo obiettivo di dimezzare i morti e i feriti gravi sulla strada entro il 2030. I governi nazionali devono agire ora, e l’UE può fare la sua parte, assicurandosi che le infrazioni stradali transfrontaliere siano regolarmente monitorate”.

Il rapporto mostra che i controlli su strada per la guida in stato di ebbrezza sono diminuiti in otto Paesi e aumentati in cinque. Altri 13 Paesi non raccolgono nemmeno i dati nazionali sul numero di controlli, il che – secondo l’ETSC – rende più difficile, per quei Paesi, monitorare i propri progressi su un problema critico di sicurezza stradale.  Un sondaggio del 2018 mostra che solo il 23% degli europei ritiene ci sia la probabilità di subire controlli per la guida in stato di ebbrezza durante un viaggio. La ricerca dimostra che l’applicazione delle norme è efficace solo quando le persone percepiscono il rischio di essere fermate e controllate dalle forze dell’ordine.

La velocità inadeguata ha un’influenza diretta sulla probabilità e la gravità delle collisioni e tuttavia è ancora diffusa. Gli autori hanno rilevato grandi differenze tra Paesi riguardo ai controlli sui limiti di velocità. La Svezia ha un numero 100 volte più elevato di autovelox per milione di abitanti rispetto alla Repubblica Ceca. In generale, i controlli sui limiti di velocità sono in aumento; il numero di multe sale, infatti, in 21 Paesi e diminuisce in sette.

L’ETSC chiede all’UE di migliorare le regole sull’applicazione delle sanzioni alle infrazioni stradali transfrontaliere, posto che i dati mostrano che, in alcuni Paesi dell’Unione, meno della metà delle multe elevate a guidatori stranieri viene effettivamente pagato. Secondo l’ETSC, nuove regole dovrebbero imporre ai Paesi l’obbligo di perseguire le violazioni di legge, e gli Stati membri dovrebbero fare di più per garantire che le multe non pagate siano corrisposte.  Nei prossimi mesi è attesa una proposta UE su regole aggiornate relative ai controlli transfrontalieri. L’ETSC vorrebbe anche che fossero redatte delle linee guida UE sui controlli di polizia e sulle sanzioni e introdotti standard minimi UE sui dispositivi per la rilevazione delle infrazioni.

Il rapporto ha rilevato che i tassi di utilizzo delle cinture di sicurezza differiscono sostanzialmente tra i diversi Paesi dell’UE. Desta particolare preoccupazione l’uso della cintura di sicurezza posteriore. In Germania il 99% dei passeggeri dei sedili posteriori indossa la cintura di sicurezza, mentre in Italia solo l’11%. L’ETSC chiede che i sistemi avanzati di rilevamento degli occupanti per le cinture di sicurezza posteriori siano obbligatori in tutte le nuove auto. Dal 2019, i sistemi di promemoria per le cinture di sicurezza posteriori sono obbligatori nelle nuove auto, ma questi sistemi a bassa tecnologia avvisano il conducente solo quando la cintura viene slacciata durante il viaggio.

Anche i controlli sull’uso del cellulare alla guida sono diminuiti in 14 Paesi ed aumentati solo in 11, una tendenza preoccupante in quanto i conducenti sono distratti da una serie di applicazioni di social media oltre che da messaggi e telefonate tradizionali.

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