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Picco di influenza in Puglia, più casi tra bimbi e over 65: incidenza oltre la media nazionale

Pubblicato da: Francesca Emilio | Ven, 18 Marzo 2022 - 07:30

La curva epidemica dell’influenza è sopra la soglia di incidenza con picchi maggiori in dieci regioni, tra queste la Puglia nella quale si registrano più casi soprattutto tra i bimbi o gli over 65. E’ quanto emerge dai dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza.

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Entrando più nel dettaglio del rapporto, che presenta i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali ed elaborati dal dottor Antonino Bella, responsabile della Sorveglianza epidemiologica InfluNet, in tutte le regioni l’incidenza risulta sotto la soglia basale (fissata a 3,16 casi per mille assistiti) tranne, oltre alla Puglia, in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna.

In particolare, nella settimana che va dal 7 al 13 marzo, in Puglia (tabella in basso), ci sono stati 238 casi, per un totale di 60.044 assistiti con un’incidenza di 3.96 (dunque al di sopra della media nazionale). La fascia dai 0 ai 4 anni è quella che ha registrato l’incidenza maggiore 13,11 per 62 casi. A seguire c’è la fascia che va dai 5 ai 14 anni, con 61 casi e  un’incidenza di 5,91. Poi, la fascia 15-64 anni con 94 casi e incidenza a 2.92. Infine ci sono gli over 65, con un’incidenza a 1.65 e 21 casi. L’unico caso in cui la Puglia non è al di sopra della media nazionale è per la fascia d’età 15-64. Per tutte le altre fasce d’età risulta al di sopra.

Il valore dell’incidenza totale, in particolare, è pari a 3,82 casi per mille assistiti. Entrando nel dettaglio delle fasce d’età, calcolando il parametro nazionale, nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 11,82 casi per mille assistiti, in quella dai 5 ai 14 anni è pari a 5,06, nella fascia d’età 15-64 anni è pari 3,62 e infine, tra gli over 65 è pari a 1,55 casi per mille assistiti. Facendo il confrondo con le altre regioni, quella con il più alto tasso di incidenza, nonostante abbia un numero di casi minori rispetto alla Puglia è l’Umbria: 12,09 di incidenza con 51 casi totali e 4.218 assistiti. Tra le altre regioni con la soglia più alta ci sono poi, come già specificato, Piemonte (incidenza 6,40 con 394 casi totali), Liguria (incidenza 4,48 con 97 casi totali), Emilia Romagna (4.86 incidenza con 28 casi totali), Marche (incidenza a 5,82 con 477 casi totali), Abruzzo (incidenza a 4.55 con 160 casi totali), Sicilia (incidenza a 3,84 con 468 casi totali) e infine Sardegna (4.94 di incidenza e 11 casi totali).

Ad accomunare le regioni con la soglia più alta è il tasso di incidenza riguardante la fascia 0-4 anni che risulta particolarmente alto soprattutto in Emilia Romagna (27,08), Piemonte (21,18)  e Umbria (18,54). Mentre per quanto riguarda gli over 65 il picco, oltre alla Puglia, riguarda la Sicilia (incidenza a 2.28) e il Piemonte (incidenza a 2.24) Le Regioni che hanno registrato meno casi sono state il Friuli Venezia Giulia (7 casi su un totale di 4.966 assistiti e incidenza a 1,41; Basilicata (13 casi su un totale di 14.147 assistiti, incidenza a 0,92); Campania (incidenza totale a 0,83 e 21 casi su 25.200 assistititi in totale). Nel complesso, stando a quanto emerso dal bollettino epidemiologico con dati raccolti nell’ambito della stessa ricerca, la circolazione dei virus influenzali si mantiene a bassi livelli e risulta in diminuzione dopo un picco registrato alla fine del 2021. L’ECDC (TESSy) riporta livelli medi o alti di attività dei virus influenzali in almeno dieci paesi.

Durante la nona settimana di sorveglianza del 2022, nell’ambito dei campioni raccolti dai medici sentinella, è stato registrato un ulteriore incremento nella percentuale di positività al virus influenzale (14%). Le identificazioni virali sono associate sia al tipo A, prevalentemente al sottotipo H3N2, sia al tipo B. Nello specifico, sempre nella nona settimana del 2022, vengono riportati i dati relativi a 2.855 identificazioni virali. In particolare: 2.841 (99,5%) virus sono risultati appartenere al tipo A: dei 362 virus sottotipizzati, 310 (86%) sono risultati A(H3) e 52 (14%) A(H1)pdm09, mentre 14 (0,5%) virus sono risultati appartenere al tipo B, uno dei quali è stato caratterizzato come B/Victoria tra i 15-64 più bassa rispetto media nazionale. Nella decima però la curva è tornata sopra la soglia epidemica basale.

Nel 2019, facendo il confronto nella stessa settimana, il livello di incidenza nazionale era pari a 5,35 casi per mille assistiti, dunque nettamente superiore a quello attuale. A fare la differenza, l’emergenza sanitaria e l’allarme che, inevitabilmente, anche una “semplice” influenza scatena nei cittadini, alle prese con misure di sicurezza e regole che, stando a quanto emerso dalla cabina di regia tenutasi nella giornata di ieri, saranno allentate solo dal 31 marzo in poi.

 

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