Lunga telefonata, durata quasi due ore, tra il presidente americano Biden e quello cinese Xi. L’attuale situazione nelle relazioni Cina-Usa “è direttamente dovuta al fatto che alcune persone negli Stati Uniti non hanno attuato l’importante consenso raggiunto da noi due” ha detto Xi nel colloquio con Biden, aggiungendo che “gli Stati Uniti hanno interpretato male e giudicato male le intenzioni strategiche della Cina”, ha aggiunto Xi nel resoconto dell’agenzia Xinhua, sottolineando che i due Paesi “hanno differenze nel passato e nel presente e ce ne saranno anche in futuro. La chiave è gestirle perchè una relazione sino-americana stabile e vantaggiosa per entrambe le parti”.
“Un conflitto non è nell’interesse di nessuno” ha poi detto il presidente cinese all’omologo americano. La crisi in Ucraina “è qualcosa che non vogliano vedere: gli eventi mostrano ancora una volta che le relazioni tra Stati non possono arrivare alla fase dello scontro, perché il conflitto e il confronto non solo nell’interesse di nessuno. Dobbiamo guidare lo sviluppo delle relazioni Cina-Usa sulla strada giusta, ma dobbiamo anche assumerci le nostre dovute responsabilità internazionali per compiere gli sforzi per la pace e la tranquillità nel mondo” ha sottolineato Xi nel resoconto fornito dal Quotidiano del Popolo.
Intanto nessun morto e un ferito grave nell’attacco al teatro rifugio di Mariupol: è il bilancio delle autorità locali. La fase attiva della guerra dovrebbe concludersi in 2-3 settimane. Lo ha scritto sul suo canale Telegram il consigliere dell’ufficio di presidenza ucraino Oleksiy Arestovych.
“La fase attiva è quasi terminata vicino a Kiev, Kharkiv, Sumy e Chernihiv. Anche se (i russi, ndr) dovessero aggiungere alcune riserve da qualche parte, provare ad andare all’offensiva, finirà comunque con la loro sconfitta. La fine è qui, hanno perso strategicamente, perdono e rapidamente. Penso che a metà aprile, alla fine di aprile, i residenti di Kiev che se ne sono andati potranno tornare a casa”.
Vladimir Putin ha intanto tenuto il suo intervento per l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, in un affollatissimo stadio a Mosca. Abbiamo risollevato la Crimea dal degrado e dall’abbandono, dalle condizioni pessime in cui versavano. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo allo stadio Luzhniki di Mosca per celebrare l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea. “Abbiamo fatto risorgere questi territori” della Crimea e “sappiamo esattamente cosa fare adesso, come, a spese di chi e attueremo tutti i nostri piani”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un evento pubblico a Mosca. “Sono gli abitanti della Crimea che hanno fatto la scelta giusta, hanno messo un ostacolo al nazionalismo e al nazismo, che continua ad esserci nel Donbass, con operazioni punitive di quella popolazione. Sono stati vittime di attacchi aerei ed è questo che noi chiamiamo genocidio. Evitarlo è l’obiettivo della nostra operazione militare” in Ucraina ha detto Vladimir Putin.
Il presidente russo Vladimir Putin nel suo intervento allo stadio di Mosca, gremito di bandiere e inni in occasione dell’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, ha citato anche la Bibbia: “Non c’è amore più grande di dare la propria vita per i propri amici”, ha scandito lo zar.
Uno stadio gremito ha accolto con un’ovazione il presidente Putin sventolando migliaia di bandiere russe e intonando cori di sostegno alla madre patria. Il mondo parallelo andato oggi in diretta sulle tv di tutto il mondo ha mostrato un Putin trionfante davanti a un pubblico in festa, con molte persone con la lettera ‘Z’, divenuta simbolo dell’invasione disegnata sulle giacche. Giaccone blu, golf a collo alto crema, il presidente russo è stato a lungo acclamato al termine del suo breve discorso. (ansa)