Non c’è nessuna tregua nel conflitto in Ucraina, l’offensiva russa prosegue senza sosta. Questo pomeriggio c’è stato un nuovo attacco a Kharkiv, il bilancio è di 21 morti. Il più grande mercato dell’Europa orientale è stato dato alle fiamme. A Mariupol sono 30mila le persone evacuate questa settimana. Il 90% degli edifici della città è stato distrutto. Ci sono bombardamenti ogni giorno. Il teatro, bombardato nelle scorse ore, ha resistito. In totale sono 130 le persone salvate.
Nel frattempo si stanno moltiplicando i tentativi di ripresa dei negoziati tra Russia e Ucraina da parte dei leader mondiali che stanno intervenendo nel tentativo di trovare soluzione. Il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak in un’intervista ai media polacchi ha dichiarato però che “potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi” tra le delegazioni.
Anche in Europa le pressioni si fanno sempre più forti, il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che la Francia deve potenziare il suo esercito per essere pronta a rispondere ad una guerra di alta intensità che può tornare sul continente. Mentre in Italia la Camera ha approvato l’ordine del giorno relativo al “Decreto Ucraina” impegnando il Governo ad avviare l’incremento delle spese per la Difesa. Sempre dall’Italia il premier Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, ha sottolineato che “tutti cerchiamo la pace, ma Putin non la vuole”.
“Questa situazione – ha aggiunto – ha dato origine a insufficienze nelle forniture di tante cose, benzina, gasolio, elettricità, gas, prodotti alimentari, le sanzioni che abbiamo imposto alla Russia, molto stringenti, hanno indubbiamente anche conseguenze su di noi. Il governo tanto è convinto che queste sanzioni siano appropriate e possano essere rinforzate in futuro se lo richiede l’evoluzione della guerra, quanto è pronto e sta lavorando per aiutare imprese e famiglie” – ha concluso. Intanto il muro tra Ucraina ed Europa si fa più alto, le parole più dure arrivano proprio da Zelensky il quale ha dichiarato che “Questo muro è più forte, con ogni bomba che cade in Ucraina, con ogni decisione che non viene presa nonostante il fatto che voi potreste aiutarci. Abbiamo sempre detto che Nord Stream 2 fosse un’arma e abbiamo sentito rispondere che fosse economia”.
“Anche adesso – ha aggiunto – esitate sull’ingresso dell’Ucraina nell’Europa. È un’altra pietra per il muro”, ha aggiunto nel suo discorso. “Abbiamo percepito resistenza, percepiamo che volete economia” – ha concluso sottolineando che il muro va “buttato giù” sostenendo gli ucraini fermando la guerra in atto.