Tutto può cominciare dimenticando il nome di un banale oggetto, di una persona che si conosce da anni, oppure un appuntamento. Il declino cognitivo non è però ineludibile, si può prevenire e contrastare adeguatamente. Fondamentale è conoscere le malattie neurologiche e riconoscerne gli esordi, a tutte le età. Sempre maggiore importanza nella prevenzione del declino cognitivo assume la “riserva cognitiva”: il bagaglio di informazioni ed esperienze che costruiamo lungo la nostra vita, a scuola, nelle relazioni sociali, nelle faccende quotidiane e nel tempo libero. Ballare e persino fare un cruciverba, tra le tante occupazioni in cui è necessario imparare e memorizzare, sono attività importanti per il nostro cervello, che va “allenato” continuamente.
Sono alcuni dei temi al centro della Settimana mondiale del Cervello, la campagna di sensibilizzazione promossa dalla società italiana di Neurologia (SIN) che quest’anno, dal 14 al 20 marzo, sarà dedicata a “Le stagioni del Cervello”. A Bari, in particolare, si terrà il convegno “Il Declino Cognitivo – Conoscere per prevenire, gestire e affrontare”, in programma il prossimo 18 marzo 2022, alle ore 16, nella Biblioteca Ricchetti di via Sparano 145. L’evento è organizzato dall’Unità operativa complessa di Neurologia dell’Ospedale “Di Venere” insieme all’Università della Terza Età “Giovanni Modugno” di Bari. Ad Altamura, sabato 19 marzo (dalle 9,30 alle 12,30 presso la saletta della direzione sanitaria dell’ospedale), il direttore di Neurologia e i suoi collaboratori presenteranno tutti i servizi offerti ed in particolar modo l’attività svolta nel Centro Prevenzione Ictus, punto di riferimento della campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dell’ictus cerebrale.
La Asl Bari dispone di tre unità operative complesse di Neurologia, presso l’Ospedale “Di Venere” di Bari e i presidi di Altamura e Monopoli, dell’unità operativa di Neurologia a valenza dipartimentale dell’Ospedale San Paolo di Bari e di diversi ambulatori dedicati distribuiti sul territorio.
Le malattie neurologiche – secondo l’Osservatorio Malattie Rare – hanno un grosso impatto sulla popolazione, basti pensare che in Italia le persone affette da demenza sono oltre un milione, di cui 720.000 sono affette dalla malattia di Alzheimer, e 400.000 coloro che sono colpiti dalla malattia di Parkinson. Solitamente associate all’invecchiamento, in realtà le patologie neurodegenerative possono manifestarsi nelle varie età del cervello, come indicano la crescita del cosiddetto Parkinson giovanile, che compare fra 20 e 40 anni, o delle forme di demenza giovanili, che si possono manifestare già dai 30 anni. Oggi la ricerca sul cervello può beneficiare di tecnologie avanzate come l’imaging e l’identificazione di biomarcatori in grado di rilevare la malattia in una fase pre-clinica. La ricerca farmacologica si è orientata negli ultimi anni proprio verso lo sviluppo di molecole efficaci nella fase prodromica della Malattia di Alzheimer. Fa riflettere, infine, il sensibile aumento di casi di ictus in soggetti di età inferiore ai 45 anni, da attribuire anche alla maggior diffusione di alcol e droghe. L’insorgenza di ictus nei giovani adulti, tra l’altro, si associa a un tasso maggiore di mortalità e a un aumento di disabilità permanente, che risulta più grave anche in ragione della più lunga aspettativa di vita.