Un piano di pace in 15 punti che include il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe se l’Ucraina dichiara la neutralità e accetta limiti alle forze armate. E’ il contenuto della bozza di accordo sulla quale i negoziatori russi e ucraini stanno discutendo, secondo quanto riportato dal Financial Times.
Intanto il presidente ucraino Zelensky e quello russo Putin hanno fatto sentire con forza la propria voce a sostegno delle rispettive posizioni. Zelensky è intervenuto in videoconferenza al Congresso Usa, ribadendo le richieste di un maggiore coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto. “Kiev è vittima dei bombardamenti dei russi tutti i giorni, ma noi non molliamo, come tutte le altre città”, ha detto sottolineando che il suo Paese “vive l’11 settembre da tre settimane”.
Secondo media nazionali come il ‘Kyiv Indipendent’, sarebbero stati “uccisi 10 civili in coda per il pane a nord” della capitale e sarebbero stati sparati colpi e fumogeni contro dei “manifestanti pacifici radunati nella piazza davanti al consiglio comunale per chiedere il rilascio dei leader locali detenuti nella zona occupata di Skadovsk, dell’Oblast di Kherson”. I bombardamenti russi “hanno colpito la torre televisiva di Vinnytsia, città sulle rive del fiume Buh nell’Ucraina centrale”, riferisce sempre ‘The Kyiv Independent’. E secondo il governatore di Vinnytsia, Oblast Serhiy Borzov, l’attacco russo avrebbe danneggiato la torre, lasciando i residenti senza segnale Tv. Non sono segnalate vittime.
Le forze russe hanno bombardato anche un teatro d’arte drammatica “nel cuore di Mariupol”, che era stato convertito in rifugio per centinaia di civili. Lo denuncia in una nota il Consiglio comunale della città nel sud dell’Ucraina, citato da Ukrinform. “È ancora impossibile valutare l’entità di questo atto orribile e disumano, perché la città continua a essere bombardata nelle aree residenziali”, si legge nel comunicato. La Russia smentisce: “Non siamo stati noi”.