Sei stranieri su dieci (58%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2021 con il dimezzamento nella spesa dei viaggiatori dall’estero e un buco di 22,5 miliardi di euro rispetto al 2019, l’ultimo anno prima della pandemia.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui nuovi dati Bankitalia relativi al 2021 che evidenzia ancora le pesanti difficoltà del settore nonostante la leggera ripresa nel confronto con il 2020 con un aumento del 2,7% del numero di viaggiatori che hanno attraversato la frontiera per una spesa in aumento però del 25%. Una situazione difficile che evidenzia la necessità di definire le regole post emergenza Covid per evitare di perdere arrivi soprattutto dall’estero in vista della Pasqua, a causa del quadro incerto, come annunciato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia per la prossima settimana.
L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea la Coldiretti – i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 25mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo infatti – conclude la Coldiretti – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.