Il paventato stop dell’autotrasporto italiano, proclamato da lunedì prossimo, 14 marzo, dalle aziende di autotrasporto a livello nazionale “per causa di forza maggiore”, è stato bocciato dalla Commissione di garanzia per lo sciopero. Con una comunicazione il commissario delegato della Commissione Alessandro Bellavista, frena sulla possibilità di avviare la mobilitazione. L’informativa inviata a Trasportounito-Fiap, e ministeri delle Infrastrutture e Interno rileva il “mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni” e richiama “l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”.
Lunedì 14 marzo è stato proclamato anche lo sciopero dei benzinai che nelle ore notturne chiuderanno gli impianti self service contro un caro carburante che sta danneggiando anche loro. “Lo avevamo annunciato nei giorni scorsi – dice Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, l’associazione dei gestori delle pompe di benzina – e ora siamo costretti a farlo. Benzina e gasolio aumentano, ma il ricavo dei benzinai rimane fisso: circa 3 centesimi e mezzo al litro. In compenso, i litri erogati diminuiscono a causa dell’incremento dei prezzi e i costi di gestione aumentano”. L’aumento medio delle bollette elettriche per i benzinai, secondo Nettis, “è del 135%; in un anno sarebbero 10.000 euro in più per ciascun un impianto. Così si mette a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese. Siamo coscienti che la nostra decisione potrà comportare qualche disagio per i consumatori, ma siano anche convinti di avere la loro solidarietà, perché noi e loro siamo ugualmente vittime di questa situazione”.