I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo – emesso, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal competente G.I.P. del locale Tribunale – di beni, tra i quali appartamenti, fabbricati, fondi rustici, compendi aziendali e autovetture, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro.
Nel provvedimento è stata riconosciuta l’esistenza di un concreto quadro indiziario (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico di 16 soggetti, in relazione all’ipotesi di reato, prevista dal nuovo codice delle leggi antimafia, che obbliga le persone – già sottoposte, con provvedimento definitivo, a una misura di prevenzione – a comunicare al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza competente in relazione al luogo di dimora abituale, per 10 anni ed entro 30 giorni dal fatto, tutte le variazioni nell’entità e nella composizione del proprio patrimonio concernenti elementi di valore non inferiore a euro 10.329,14.
La complessa operazione – in corso di svolgimento in Puglia e Veneto da parte di oltre 70 unità del Nucleo PEF Bari, con il contributo di personale del Nucleo PEF Padova, del I Gruppo e del Gruppo Pronto Impiego di Bari, nonché del Gruppo Barletta – costituisce l’epilogo di articolate investigazioni svolte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal competente G.I.P. presso il Tribunale di Bari (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), i soggetti attinti dalla misura residenti nella Città Metropolitana di Bari e in Comuni della provincia BAT – pur sottoposti a una misura di prevenzione – avrebbero omesso di comunicare operazioni attive o passive, aventi riflessi sul proprio patrimonio, di valore superiore al limite di legge. Tra le operazioni che sarebbero state sottratte a tale forma di monitoraggio figurano la donazione e la cessione di immobili, di rami d’azienda, di fabbricati e di fondi rustici, nonché l’acquisto di appartamenti, fabbricati, compendi aziendali e autovetture. Nello specifico, è emerso che le transazioni oggetto di investigazione hanno interessato anche soggetti intranei/contigui ai noti clan mafiosi attivi nella città di Bari “PARISI”, “CAPRIATI”, “STRISCIUGLIO”, “DI COSOLA”, “PALERMITI” e “MERCANTE”.
In tale quadro, il competente G.I.P. del Tribunale di Bari – condividendo l’analoga proposta avanzata da questa Procura della Repubblica, basata sul solido compendio indiziario acquisito dalla p.g. operante – ha ora emesso un decreto di sequestro preventivo di beni, anche nella forma per equivalente, per un importo di oltre 1 milione di euro.
Contestualmente all’esecuzione del provvedimento di sequestro è in corso la perquisizione delle abitazioni degli indagati finalizzate all’individuazione di ulteriori beni da sottoporre a vincolo.