Il ritardo nell’effettuare un parto cesareo, sarebbe stato la causa della morte di una neonata, avvenuta all’ospedale Di Venere di Bari. Il gup del Tribunale di Bari, Valeria Isabella Valenzi, ha quindi condannato per omicidio colposo tre medici (due ginecologi a un anno di reclusione con pena sospesa e 8 mesi all’anestesista) al termine del processo celebrato con rito abbreviato.
L’episodio risale al maggio del 2016: le sale del reparto di ostetricia del Di Venere erano tutte occupate o comunque non utilizzabili e quando gli operatori sanitari si sono accorti della sofferenza fetale della bambina, hanno disposto un cesareo d’urgenza e hanno deciso di rivolgersi al vicino reparto di chirurgia generale. Lì il primario, un chirurgo che aveva predisposto la sala per un intervento di appendicectomia e l’anestesista che avrebbe dovuto effettuare il cesareo, avrebbero avuto un diverbio sull’utilizzo della stessa sala, di fatto ritardando l’intervento di circa un’ora e mezza. Nell’attesa la donna, pronta per il parto, sarebbe rimasta senza monitoraggio e quando la bambina è stata fatta nascere era in grave sofferenza per asfissia cardiaca, dovuta al cordone ombelicale stretto attorno al collo.
I tre medici sono stati condannati al risarcimento danni, da quantificarsi in sede civile. L’inchiesta è stata coordinata dal pm Gaetano de Bari.