Luciana Ranieri aveva progetti per il futuro. Stava organizzando il Capodanno con sua sorella Tonia. Stava ricostruendo la sua vita e aveva voglia di farlo. Luciana per la Procura di Bari si è impiccata il 10 novembre del 2021. Una verità che la famiglia non accetta. Motivo per il quale ha fatto opposizione all’archiviazione del caso a gennaio scorso.
“Noi chiediamo a gran voce che si vada a fondo nelle indagini – spiega Tonia, sua sorella. Sul corpo di Luciana non è stata disposta l’autopsia e il suo telefono è ancora sotto sequestro ma non sono stati visionati i tabulati telefonici. Noi chiediamo che si faccia luce su una serie di elementi che – a nostro avviso – sono stati trascurati”.
L’estetista 36enne di Palo del Colle, è stata trovata impiccata nella sua abitazione nella cameretta dei suoi figli. “Secondo noi non lo avrebbe mai fatto, ancor meno nella camera dei suoi bambini”, prosegue Tonia. Luciana era separata da due anni. Era stato un momento difficile per la donna, ma pezzo pezzo stava ricostruendo la sua vita. “Non ci sono elementi per ipotizzare che la morte sia la conseguenza dell’azione volontaria di terzi”, ha scritto nella richiesta di archiviazione dell’inchiesta il pm Manfredi Dini Ciacci. I familiari della donna ritengono tale decisione “frettolosa” e si sono opposti alla richiesta di archiviazione con l’avvocato Roberto Loizzo, convinti che Luciana non avesse intenzioni suicide.
Nella lunga memoria presentata dal legale è stata contestata la scelta del pm di non disporre l’autopsia e anche quella di non effettuare accertamenti tecnici sul computer e sul telefono della vittima. “Nel cellulare – prosegue Tonia – potrebbe esserci il racconto di ciò che ha vissuto negli ultimi anni e nelle settimane precedenti il decesso”. Il prossimo 9 marzo una fiaccolata partirà alle 18 dal teatro Piccinni, per ricordare Luciana: “Noi non vogliamo incolpare nessuno – spiega Tonia – vogliamo solo che si faccia luce su alcune incongruenze. Noi vogliamo giustizia per mia sorella e per la nostra famiglia.