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La storia di Tommaso e Giorgio: da Bari in Polonia per portare aiuto in Ucraina

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Ven, 4 Marzo 2022 - 17:30

Tommaso e Giorgio sono due 40enni baresi. Due vite diverse: uno, proprietario di un impianto sportivo, l’altro ha vissuto diversi anni a Milano, ora a Bari ma solo di passaggio. Tommaso e Giorgio, in pochi giorni, hanno deciso di fare insieme qualcosa di straordinario. Hanno caricato un Suv di viveri, medicine e capi di abbigliamento e sono partiti per la Polonia. Obiettivo? Trasportare quanto possibile alle associazioni sul territorio che dalla Polonia fanno la spola per l’Ucraina. “Inizialmente – spiega Tommaso a Borderline24 – l’idea era quella di partire per trasportare profughi ucraini in Italia. Quando però abbiamo raccontato ai nostri amici che saremmo partiti, hanno voluto dare tutti il loro contributo”. La catena di solidarietà quindi si è allungata e il risultato è che il Suv dei due amici, alla partenza, era stracolmo di cartoni.

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“Abbiamo contattato il referente dell’associazione italo ucraina di Puglia e Basilicata e le abbiamo chiesto di metterci in contatto con quanti fanno la spola dai confini della Polonia all’Ucraina per trasportare beni di prima necessità, medicine e vestiario. Ci ha fornito tutti i riferimenti necessari: a Kiev c’è un ragazzo napoletano che incontreremo ai confini con la Polonia e al quale consegneremo tutto il carico. Siamo poi pronti – prosegue – a portare qui in Italia chi avesse bisogno di un passaggio. Vedremo come organizzarci”. L’idea di Tommaso e Giorgio è nata quasi per caso: “E’ stato naturale pensare di intraprendere questo viaggio con l’intenzione di fare qualcosa di concreto per il popolo ucraino. Non ci sembra di fare nulla di straordinario: resteremo in Europa e non correremo alcun rischio”.

“Mi ha colpito molto – conclude Tommaso – la grande risposta dei baresi alle necessità di questo momento. Ho visto con i miei occhi i locali dell’associazione italo ucraina completamente pieni di cartoni. Ieri hanno mandato indietro alcune donazioni, non hanno più spazio. Hanno chiesto di riportarle la prossima settimana”. Una comunità che si muove, quindi, uomini e donne che, a secondo delle proprie possibilità, in questo momento vogliono far sentire la propria presenza al popolo ucraino.

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