Un viaggio interminabile. E il varco del confine tra Ucraina e Moldavia è avvenuto nelle prime ore della mattina. Dove però diverse famiglie italiane sono rimaste ferme in attesa di bus guidati da autisti moldavi.
Il viaggio è iniziato martedì mattina per fuggire dagli attacchi a Kiev grazie a due pullman organizzati per trasferire l’ambasciata da Kiev a Leopoli. Sui pullman 40 persone (ci sono anche pugliesi) tra cui anche neonati. Famiglie che hanno vissuto da giovedì scorso nella residenza dell’ambasciatore italiano a Kiev, Pierfrancesco Zazo, dove era stato allestito un rifugio per chi rifugio non ne aveva. Quasi una settimana di paura, di “sali e scendi” nel bunker ogni volta che risuonava l’allarme, con il timore che le scorte soprattutto per i bambini appena nati potessero finire, che energia elettrica e riscaldamento potessero essere interrotti.
È stata una lunga settimana, fatta anche di tentativi di partire, di organizzare convogli che però venivano rinviati proprio per l’assenza delle condizioni di sicurezza. Fino a che mercoledì mattina la Farnesina ha disposto l’evacuazione di un sito considerato non più sicuro. E il trasferimento dello stesso ambasciatore da Kiev, città sotto assedio russo, a Leopoli, città più al confine. Chiuse tutte le comunicazioni con l’esterno, per questioni di sicurezza, è cominciato un lungo ed estenuante viaggio, le cui uniche soste sono state quelle imposte ai checkpoint per i controlli. Un viaggio che ha visto le famiglie esauste da una parte ma speranzose della fine di un incubo dall’altra.
Un viaggio che ha portato a salvare bambini nati anche da pochi giorni o da qualche settimana. Il convoglio con gli italiani a bordo oggi si fermerà in Moldavia per poi proseguire per la Romania fino al primo aeroporto utile. Per il rientro a casa. In Italia.
Problemi alla frontiera. Giunte alla frontiera il loro bus è stato bloccato. Perché gli autisti ucraini non possono varcare il confine per via della legge marziale che impone a tutti gli uomini ucraini di mettersi a disposizione per combattere. Il bus quindi è fermo da ore in attesa dell’arrivo di mezzi sostitutivi guidati da autisti moldavi. Il convoglio è comunque stato organizzato dall’ambasciata e quindi la Farnesina sta tenendo la situazione sotto controllo.
Dopo nove ore di attesa la situazione si è sbloccata e gli italiani hanno raggiunto un posto sicuro in Moldavia dove potersi riposare dopo il viaggio interminabile, in condizioni precarie.
(Foto carriarmati guerra ucraina)