Dopo la manifestazione in piazza di sabato, dal 27 febbraio è iniziata la raccolta dei beni di prima necessità da parte della comunità ucraina di Bari. L’alto numero di adesioni ha spinto l’associazione locale a raddoppiare le sedi: oltre a via Giulio Petroni 21/D (dalle 9:30 alle 20:30), si aggiunge il locale di via Nicolai 130 (dalle 11:00 alle 17:00).
“Vi preghiamo di mettere la roba nelle scatole di cartone – l’indicazione ai cittadini baresi – e indicate cosa contiene. Non portate le buste, noi fisicamente non possiamo fare tutto. Servono soprattutto cibo, medicine, cibo per bambini, pannolini (in basso la lista completa). Con i vestiti fermate un po’, ora è importante altro. Vi ringraziamo in anticipo, siete tanti ad aiutare”. Altre iniziative solidali nel Barese sono state attivate a Molfetta e Bisceglie.
In contemporanea l’amministrazione comunale ha aperto un confronto con Federfarma e con gli Ordini dei Medici e dei Farmacisti per concordare le modalità più semplici e trasparenti che consentano sia a Federfarma sia ai cittadini interessati di attivarsi in aiuto della popolazione ucraina.
“Sono momenti concitati – sottolinea l’assessora al Welfare Francesa Bottalico – in cui si rischia che l’emotività prenda il sopravvento rispetto alla valutazione delle reali necessità: per questo con Federfarma e la rete delle farmacie e degli empori socio-sanitari comunali stiamo definendo le informazioni utili da comunicare al più presto ai cittadini in modo da dare la massima efficacia al grande slancio di generosità che si va manifestando tra i baresi e tra le tante associazioni. Restano comunque in piedi una serie di iniziative spontanee che si servono, però, di canali diretti che non possono essere ovviamente gli stessi dell’amministrazione comunale. Nel frattempo stiamo lavorando per poter definire un programma di accoglienza alle persone ucraine in fuga dalla guerra che dovessero arrivare a Bari”.
Su scala nazionale, è stata attivata la linea “Emergenza Ucraina” promossa unitariamente da Croce Rossa, Unhcr e Unicef: un solo numero solidale – il 45525 – permetterà alle tre organizzazioni, da sempre impegnate attivamente nelle crisi internazionali, di portare un aiuto concreto e testimoniare la generosa vicinanza dell’Italia. Intanto, dalla Prefettura fanno sapere che in relazione all”accoglienza di profughi dell’Ucraina “al momento non si hanno indicazioni di dettaglio se non quelle di favorire i ricongiungimenti familiari”. Inoltre, per quanto concerne la raccolta di beni di prima necessità, come viveri, medicinali ed altro, “si consiglia di fare capo a canali istituzionali accreditati” come Unicef e Caritas.