“Non facciamo l’errore di pensare che siano solo i più fragili a patire le conseguenze che isolamento e paura hanno causato negli individui. Per la nostra Regione il supporto psicologico è un bisogno primario, ora più che mai”. Sono le parole di Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli psicologici, dopo l’approvazione del bonus psicologo, un provvedimento indirizzato al benessere mentale per fronteggiare situazioni di disagio, aumentate durante la pandemia.
Il presidente, in particolare, si dice sollevato “nell’apprendere che il governo sta finalmente affrontando il grande tema della salute psicologica. Mi auguro – spiega a Borderline24 l’esperto – che questo impegno venga preso sul serio perché rappresenta la base di tutto il nostro lavoro. Da tempo chiediamo una struttura più solida e maggiori risorse per l’assistenza territoriale e psicologica che si rivolge a chiunque abbia bisogno di supporto”.
“Sportelli di ascolto per il supporto e l’assistenza psicologica nei territori e nelle scuole, voucher per l’accesso alle cure per la prevenzione del disagio psichico e rafforzamento dei servizi territoriali con nuove assunzioni – continua Gesualdo – sono solo alcuni esempi di attenzione messi in altro da emulare che dimostrano che anche le regioni possono fare la propria parte usufruendo dei fondi attribuiti per l’assistenza psicologica. La penuria di servizi di psicologia di base offerti all’interno dei 46 distretti sanitari dell’Asl in Puglia non fa che peggiorare l’offerta di supporto psicologico nella nostra regione. Ci auguriamo che il bonus rappresenti solo un primo passo in questa direzione”.
Il presidente si dice preoccupato soprattutto per il mondo giovanile. “È evidente” – precisa Gesualdo – quanto il peso più grande del disagio causato dalla pandemia sia sulle spalle dei soggetti più giovani. La cronaca ci racconta quotidianamente gli episodi di violenza, anche estrema, che scoppiano tra i giovanissimi, spesso per futili motivi, conseguenti a crisi di panico, ansia, depressione, disturbi alimentari, abuso di alcool e droghe, dipendenze da videogiochi e social network. Violenza verso gli altri (risse, accoltellamenti, episodi più gravi), e verso se stessi (autolesionismo e tentativi, anche riusciti, di suicidio). Le misure di prevenzione per la salute fisica messe in atto per fermare il contagio da covid-19 hanno, di contro, provocato danni a livello psicologico che probabilmente non erano stati messi in conto e che stanno provocando reazioni evidenti e non più trascurabili. Bisogna tutelare i ragazzi prima degli altri. Adolescenti e bambini sono stati privati di esperienze fondamentali per la costruzione del proprio io e della socialità che aiuta a definire la personalità e i comportamenti nei confronti del mondo esterno”.