Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Tomorrow” Ironica, seducente, da molti definita ambigua. Sarebbe riduttivo definire Amanda Lear cantante o attrice, perché lei è una vera e propria Showgirl. Nata in Vietnam da genitori francesi, Amanda negli anni ’60,’70 diventa una vera e propria diva internazionale. La sua carriera inizia come modella, ed è proprio in quegli anni che incontra il suo pigmalione: Salvador Dalì.
Amanda Lear musa di Salvador Dalì
Amanda diventa la sua musa e tra loro nasce una storia lunga ben sedici anni, tanto da essere definita da loro stessi “matrimonio spirituale”. L’artista surrealista spagnolo è infatti sposato con Gala, con la quale però vive una relazione che ad oggi potremmo definire aperta, libera dalle convenzioni sociali e dalla gelosia. Per il pittore Amanda è “il suo angelo”, di lei ama l’aspetto androgino, poco femminile, inusuale ma estremamente sensuale. Questa affinità spirituale si trasforma in arte quando la Lear posa nuda per due suoi celebri quadri: Venus to the Furs e Vogué.
L’incontro con David Bowie
Negli anni ’70 l’incontro con David Bowie. La showgirl definisce quegli anni “Due anni stupendi e stressanti”. Il cantante volle conoscerla dopo averla vista sulla copertina del disco dei Roxy Music, e fu proprio lui a convincerla a dedicarsi al mondo della musica. Registra con lui la sua prima canzone “Star” che però non viene mai pubblicata, mentre “Trouble” è il suo singolo d’esordio che tuttavia non ha il successo sperato da entrambi. Negli anni ’80 le sue canzoni riscuotono successo in Norvegia e Svezia, l’Europa resa ancora diffidente.
L’Italia le apre invece le porte per la tv, conduce infatti “Chi è Amanda?” e “Premiatissima”. Ma è nel 1988 che Amanda, con il brano “Tomorrow” torna in vetta alle classifiche musicali. Si mostra con una tuta animalier rinchiusa in una gabbia dorata. Una voce sensuale ma profonda, tutti si chiedono se sia uomo o donna. Lei adora giocare su questa ambiguità e difatti prima tentenna e poi nega, ma il pubblico è già pazzo di lei.
Amanda Lear bellezza no gender
La Lear diventa modello di bellezza senza età. Magra, magrissima, con una nuvola di capelli biondi, ciglia lunghissime messe in risalto dal mascara e zigomi pronunciati. Stravagante e irriverente, nei modi, nei pensieri e nel look. Amanda anticipa di decenni le tendenze contribuendo a scrivere, con i suoi vestiti provocatori, la storia del costume. È la chiara personificazione del “No gender” in un’epoca ancora troppo chiusa e bigotta.
Tuttavia, sarà per quel velo di mistero attorno al suo personaggio e per la sua bellezza così elegante e sofisticata, che ancora oggi la showgirl sfila sulle più importanti passarelle di moda per brand di lusso come Jean Paul Gautier, lasciando il pubblico letteralmente senza parole.