Giovanni Francesco Stea, assessore al Personale della Regione Puglia, è indagato per concorso in tentata induzione indebita a dare o promettere utilità nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Bari per fatti che risalgono al 2019.
L’inchiesta, che risale a quando Stea era assessore all’Ambiente, è relativa a controversie in corso tra la Regione e un’azienda di Noci che si occupava della direzione lavori e della sicurezza negli interventi di mitigazione del rischio idrologico in particolare nei comuni di Grumo Appula e Corato. Secondo quanto emerso Stea avrebbe tentato di convincere i referenti della ditta a risolvere la questione in sede stragiudiziale e a ritirare una denuncia, garantendo successivi incarichi.
I pm Claudio Pinto e Savina Toscani, a Stea e ad altre tre persone, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Oltre all’ex assessore all’ambiente sarebbero indagati, con la stessa accusa, Elio Sannicandro, direttore generale dell’Agenzia strategica per lo sviluppo del territorio della Regione Puglia (Asset), e l’avvocato penalista barese Salvatore Campanelli, consulente amministrativo e legale nominato per il supporto al rup (responsabile unico del procedimento) per il fondo di progettazione per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Indagato infine il funzionario regionale Daniele Sgaramella, per falso materiale e per soppressione, distruzione e occultamento di atti.
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