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Guerra in Ucraina, assediata Kiev. Draghi: “Pronti 1400 uomini e donne dell’Esercito”

Pubblicato da: redazione | Ven, 25 Febbraio 2022 - 18:30

Prosegue la guerra in Ucraina. Questo pomeriggio la città di Kiev è stata assediata. Il sindaco della città, Klitschko ha dichiarato che la città è in assetto difensivo: sono stati infatti consegnati 18mila fucili ai volontari che si stanno preparando per la resistenza. Intanto, secondo fonti, il presidente ucraino Zelensky sarebbe ancora in città. “Questa potrebbe essere l’ultima volta che mi vedete vivo”, ha dichiarato citato da Itartass. Zelensky ha chiesto ai cittadini europei di unirsi alla battaglia per combattere al fianco degli ucraini.

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Putin ha richiesto invece all’esercito ucraino di prendere il potere per rimuovere il capo dello stato. Questo, secondo Putin, favorirebbe le trattative con Mosca. “Sarà più facile per voi trovare un accordo con noi”, ha detto il presidente, citato da Interfax, rivolgendosi all’esercito di Kiev e aggiungendo, inoltre “che sta combattendo una banda di drogati e neonazisti”. Il governo ucraino ha incoraggiato sui social la popolazione a resistere utilizzando anche bottiglie incendiarie con l’obiettivo di respingere gli occupanti. Combattimenti sono in corso anche nel quartiere settentrionale di Kiev, Oblonsky. Secondo l’intelligence Usa Kiev potrebbe cadere in mano russa nel giro di pochi giorni. Violenti scontri sono in corso anche attorno e nella città portuale di Mariupol, nel Donbass. A denunciarlo il sindaco Vadym Boychenko il quale ha dichiarato che si sta combattendo non solo  per l’Ucraina “ma per tutta l’Europa”.

Intanto proprio dall’Europa arriva una risposta, sono state infatti avviate le procedure per sospendere la Russia dal Consiglio d’Europa. “Le immagini a cui assistiamo, di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nelle metropolitane sono terribili e ci riportano ai giorni più bui della storia europea”. E’ quanto dichiarato dal premier, Mario Draghi, nel corso di un intervento in Aula alla Camera. Il premier, in particolare, ha voluto sottolineare la drammaticità della situazione ricordando che “l’offensiva ha già colpito in modo tragico la popolazione ucraina” registrando vittime tra i civili.

In queste ore sono in molti i cittadini che stanno tentando la fuga nel tentativo di mettersi al riparo. Ad ora, l’Ucraina conta 137 soldati uccisi e 316 feriti dall’inizio dell’attacco. “Il Governo italiano – prosegue Draghi – ha sempre auspicato, insieme ai suoi partner internazionali, di risolvere la crisi in modo pacifico e attraverso la diplomazia. Qualsiasi dialogo, però, deve essere sincero e soprattutto utile. Le violenze di questa settimana da parte della Russia rendono un dialogo di questo tipo nei fatti impossibile. La nostra priorità oggi deve essere rafforzare la sicurezza del nostro continente e applicare la massima pressione sulla Russia perché ritiri le truppe e ritorni al tavolo dei negoziati” – ha specificato evidenziando che in seguito all’invasione russa nel Consiglio Europeo sono state approvate misure molto stringenti e incisive “che erano in preparazione da settimane”.

“L’Italia – ha aggiunto in merito alla questione delle sanzioni – è perfettamente  in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea, primi tra tutti Francia e Germania. Le misure sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7, con i quali condividiamo pienamente strategia e obiettivi”. Draghi ha poi parlato delle forze italiane che si prevede possano essere impiegate dalla Nato, costituite da unità già schierate in zona di operazioni. “Sono circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania; e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato. Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili” – ha sottolineato rivolgendo poi la propria attenzione ai connazionali presenti in Ucraina.

“Ai circa 2000 italiani è stato raccomandato di seguire le indicazioni delle Autorità locali e di valutare con estrema cautela gli spostamenti via terra dentro e fuori il Paese. Alla luce della chiusura dello spazio aereo e della situazione critica sul terreno, stiamo pianificando in coordinamento con le principali ambasciate dell’Unione Europea un’evacuazione in condizioni di sicurezza. Voglio esprimere ancora una volta la solidarietà del popolo e del Governo italiano alla popolazione ucraina e al Presidente Zelensky. Il ritorno della guerra in Europa non può essere tollerato. L’Italia condanna con assoluta fermezza l’invasione, che giudichiamo inaccettabile. L’Ambasciata italiana a Kiev è aperta, pienamente operativa, e mantiene i rapporti con le autorità ucraine, in coordinamento con le altre ambasciate, anche a tutela degli italiani residenti. L’Ambasciata resta in massima allerta ed è pronta a qualsiasi decisione. Abbiamo già provveduto a spostare il personale in un luogo più sicuro” – ha concluso.

Foto repertorio

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