Continua la protesta dei camionisti contro il caro carburante. Centinaia i tir fermi a Cerignola e nel Tarantino e altri “lumaca” ad Altamura. “I costi sono così elevati che viaggiare è diventato troppo oneroso e così abbiamo deciso di fermare i mezzi” spiega all’Ansa Gianni Nuzzi, titolare di una azienda di trasporti di Altamura e presidente del consorzio di trasportatori Gaa.
“Sono più di 600 i mezzi fermi – dice Nuzzi – , abbiamo cercato di resistere con le nostre aziende ma non ce la facciamo più”. La protesta, partita dalla Puglia e diffusasi poi in diverse regioni italiane, culminerà venerdì in una manifestazione pacifica che porterà i tir “lumaca” spiega Nuzzi, fino alle porte di Bari. “Chiediamo – dice ancora Nuzzi – il calo delle accise sul gasolio e una riduzione della pressione fiscale, sconti autostradali e il riconoscimento del nostro lavoro come usurante: non si può arrivare a 68 anni e guidare ancora un camion. Protesteremo a oltranza e stiamo valutando di spostare la protesta a Roma”.
Presidio anche sulla statale 106 e sulla statale 100. Il sindaco di Mottola Giampiero Barulli e il sindaco di Laterza Franco Frigiola hanno incontrato alcuni manifestanti in zona San Basilio per portare la loro solidarietà e raccogliere le istanze della categoria. “Un grido di aiuto – commenta Barulli – che come istituzioni locali non potevamo ignorare e a cui bisogna dare seguito a livello centrale per consentire loro di lavorare serenamente e contribuire ai bisogni dell’intero paese”. E’ necessario “far sentire la voce degli autotrasportatori al governo – ha aggiunto Frigiola – circa l’aumento della benzina, dei ricambi, del costo degli pneumatici e perché venga riconosciuto il lavoro usurante. Chi non vive queste realtà non le potrà mai comprendere”.
Diversi i disagi per gli automobilisti, a causa delle lunghe code che si sono create. Questa mattina uno dei camionisti è stato accoltellato durante la protesta nel Foggiano.
(foto Facebook Cerignola)