Abito bianco, fedi nuziali e fiori. Tutto segue la tradizione, tranne la scelta della chiesa. Nel 2020 in Puglia sono stati registrati 5.747 matrimoni, il 61,4% dei quali è stato celebrato col rito civile (rispetto al 71,1% in Italia): un trend che continua a crescere in confronto ai dati del 2019 quando i matrimoni civili erano in minoranza, al 33,9%.
Lo rivela lo studio annuale dell’Istat che consente di osservare come la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o rinunciare alle nozze. I matrimoni celebrati in Italia sono stati 96.841, il 47,4% in meno rispetto al 2019. In calo soprattutto le nozze con rito religioso (-67,9%) e i primi matrimoni (-52,3%). A livello regionale, i matrimoni con almeno uno straniero sono l’11,2% (19,4% in Italia); il quoziente di nuzialità è del 1,5 per 1.000 abitanti (1,6 per 1.000 in Italia).
Per quanto riguarda il ricorso ai divorzi giudiziari, è maggiore nei Tribunali della Sardegna (44,4%), della Puglia (42,6%), della Calabria (40,5%) e dell’Abruzzo (39,4%). La propensione a ricorrere agli accordi extragiudiziali di divorzio è diffusa in tutto il Paese ma soprattutto tra i residenti nel Nord d’Italia. In Puglia si tocca un +4% nell’ultimo anno.
Su scala nazionale, nei primi nove mesi del 2021 c’è l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+36,4% per le separazioni e +32,8% per i divorzi) e si ritorna a livelli simili a quelli del 2019. Per le separazioni la crescita è più consistente nel caso dei provvedimenti presso i Tribunali, in particolare per le consensuali (+49,3%).