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Ornella Vanoni, la diva snob della musica italiana

Pubblicato da: Ylenia Bisceglie | Dom, 20 Febbraio 2022 - 14:00
Ornella Vanoni

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La voglia La pazzia”“Mi sono liberata di tanti tabù che avevo, non ho paure, mi diverto. Sono sempre stata una spudorata, una senza vergogna, una non formale, mi etichettavano così da giovane ed era vero”. Ornella Vanoni, oggi come 87 anni fa non ha paura di mostrarsi per quella che è, di cantare la sua musica così elegante e sofisticata.

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Ad oggi la Vanoni è una delle voci più amate della musica leggera italiana. Il suo timbro è riconoscibile anche ad occhi chiusi, al dì là del genere musicale da lei interpretato. Nella sua carriera, infatti, ha spaziato dalle Canzoni della mala al pop d’autore, alla Bossa Nova fino al jazz.

Nata a Milano nel 1934, Ornella è figlia della borghesia del tempo, è una di quelle snob, apparentemente timida e per questo probabilmente considerata fredda.

Ornella Vanoni e il suo amore “Senza fine”

La sua carriera inizia in teatro ma la svolta arriva negli anni Sessanta quando la giovane milanese conosce Gino Paoli. Tra i due da subito nasce una forte intesa, artistica e personale tanto che intraprendono una relazione clandestina e turbolenta mentre il cantautore è sposato con Anna Fabbri.  È in suo onore che Gino Paoli scrive e canta un successo immortale: “Senza fine”. Ma il loro amore è destinato a soccombere quando Anna chiede ad Ornella di farsi da parte e lei sposa l’imprenditore teatrale Lucio Ardenzi.

Jazz e Bossa Nova

L’incontro con il poeta Vinicius de Moraes e il chitarrista Toquinho, dà vita ad un sodalizio artistico senza precedenti. Ornella ama la sonorità pacata, rilassante, gradevole, tipica del jazz e della Bossa Nova e per questo decide di dedicarsi completamente a questo genere.

Dall’incontro con i due artisti nasce “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” che la consacra come regina della Bossa Nova in Italia. L’album trapela leggerezza, magia ma allo stesso tempo una nota di malinconia. Il brano “La voglia La pazzia” considerato manifesto dell’album, attraverso le parole di Vinicius, inneggia ad un insegnamento di vita che si basa sul lasciarsi andare, godere delle cose belle della vita, talvolta facendo i conti con quelle che sono le conseguenze delle nostre azioni, che però fanno pur sempre parte dell’esperienza stessa.

Come non citare però un classico della musica italiana: “L’appuntamento” nata dalla traduzione in italiano di un brano di musica brasiliana dal titolo “Sentado à Beira do Caminho” scritta da Roberto Carlos e da Erasmo Carlos. Il brano, inizialmente snobbato dalla cantante Mina, viene accolto da Ornella a braccia aperte, tanto da farne un suo cavallo di battaglia. Il testo parla di un’attesa, una donna che aspetta un uomo invano in quanto non arriverà mai. La protagonista sa già che probabilmente aver accettato quell’invito si rivelerà un errore, ma afferma che alla fine potrebbe essere solo uno in più a quelli già commessi e dunque vale la pena vedere come va. La donna trepida dal desiderio, colma di ansia nel finale si rende conto che il suo uomo non arriverà e a quel punto il brano diventa malinconico, triste “…Adesso per sempre non esisto, non esisto…”

Numerose sono le collaborazioni nazionali ed internazionali per la Vanoni, certamente rilevante oltre che fuori dal comune quella con il jazzista Paolo Fresu. Una produzione non commerciale, non destinata a passare in radio, un mix di musica brasiliana e jazz, per veri intenditori o amanti del genere.

Ornella Vanoni e l’ironia in “Toy Boy”

Ornella oltre ad essere una grande artista è una grande donna, dotata di una buona dose di autoironia, tanto che afferma: ”Ci sono due modi di invecchiare: ridendo di sé stessi o prendendosi sul serio”. Forse proprio partendo da questa convinzione la cantante sceglie di duettare con Dimartino in “Toy Boy”. Un brano che potremmo definire, utilizzando una canzone proprio di Dimartino, “leggerissimo”, simpatico, quasi sfrontato in cui i linguaggi e le generazioni si mischiano col giusto gusto e stile.

Non ci resta dunque che riconoscere la grandezza di questa donna, diva un po’ snob e senza tempo della musica italiana.

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