“Ho afferrato il coltello e l’ho colpito con forza al collo tentando di tagliargli la testa. Poi il ragazzo è caduto sui binari mentre passavano treni che suonavano di continuo. Mi sono sporcato tutti gli indumenti di sangue e poi sono scappato”.
E’ uno stralcio del racconto di Romeo Okoidigun, 24enne di nazionalità nigeriana, indagato per l’omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, del 21enne somalo Abdi Aboala, il cui corpo senza vita è stato trovato vicino ai binari della stazione centrale di Bari la notte tra il 17 e il 18 febbraio.
Okoidigun, in carcere da ieri a Brindisi dopo un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Bari, avrebbe ucciso il 21enne con un coltello di 33 centimetri e lama da 19 cm, che aveva ancora indosso quando i poliziotti lo hanno rintracciato e bloccato, a pochi passi dal luogo del delitto e meno di 24 ore dopo. E’ stato identificato grazie alla telecamere di videosorveglianza della stazione e, al momento della perquisizione, indossava gli stessi abiti immortalati dalle immagini, ancora sporchi di sangue.
Tra i due, prima della colluttazione letale, ci sarebbe stato un approccio sessuale. “Non era un mio amico – ha detto il 24enne agli investigatori – , non so perché l’ho ucciso. Questo ragazzo si comportava male, ha bevuto la birra, poi abbiamo bevuto il gin e insieme abbiamo fumato marijuana. Poi abbiamo iniziato a prenderci a botte”. A quel punto il 24enne lo avrebbe colpito alla gola con il coltello che aveva nella tasca della giacca, uccidendolo. “Mi dispiace molto per quello che è successo – ha detto ancora il presunto assassino – , ma non so perché è successo”. (ANSA).