Una targa di riconoscimento ad Antonella Spica, medico del Dipartimento di prevenzione della Asl di Bari, per ringraziarla, a nome della città, per il lavoro svolto in questi ultimi due anni in cui ha effettuato ben 25mila vaccinazioni con il suo team mobile: un record assoluto in Italia. Il premio è stato consegnato questa mattina, a Palazzo di Città, dal sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Il dato più rilevante, riguarda in particolare il fatto che Antonella Spica ha concentrato il proprio impegno soprattutto sulle persone più fragili, raggiungendo i migranti ospiti del Cara, le persone con disabilità fisica e psichica ospiti delle strutture sanitarie, gli ospiti e gli operatori delle Rsa, le famiglie che vivono nei campi Rom o i rifugiati afghani. “Spesso pensiamo che la soluzione di tutti i problemi possa avvenire con l’intervento di supereroi – ha detto Antonio Decaro – in realtà, questo Paese e questa città non hanno bisogno di supereroi ma di quelli che chiamiamo eroi quotidiani, persone che con professionalità e determinazione fanno il proprio mestiere e permettono alla nostra comunità di crescere” – ha sottolineato citando il testo di una canzone che dice “Nessuno vuole essere Robin”.
“In questi anni – ha proseguito il sindaco – ho imparato che Batman da solo non vince nessuna battaglia e che Robin è fondamentale ed è proprio lui a fare la differenza. Ecco, grazie ai Robin che sono tra noi la nostra città è un luogo migliore. La dottoressa Spica incarna perfettamente questo eroe quotidiano, insieme a tanti suoi colleghi che in questi due anni ci hanno salvato la vita, innanzitutto con i loro sacrifici e la loro dedizione al lavoro e alla sanità pubblica. Per questo siamo onorati di consegnare questo riconoscimento alla dottoressa Spica per il suo straordinario impegno, per ciò che ha fatto e per la passione che ha mostrato durante questa lunga battaglia, che speriamo sia alle battute finali” – ha concluso.
Sulla pergamena, dedicata ad Antonella, una dedica: “con il suo straordinario impegno per la campagna vaccinale e il suo lavoro quotidiano in favore delle persone più fragili, negli ultimi due anni ha rappresentato il volto della Puglia migliore, solidale e coraggiosa. Se oggi il nostro Paese e la nostra regione possono guardare con maggiore fiducia al futuro dopo il buio della paura e dell’incertezza, è anche grazie a lei e ai suoi collaboratori dell’unità mobile, che insieme hanno raggiunto i luoghi più nascosti e lontani dagli sguardi dei più. Medici come la dottoressa Spica – ha detto infine – ci ricordano il valore di un lavoro che è una missione: quella di occuparsi di ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica, promuovendo nei fatti l’eliminazione di ogni forma discriminazione, anche in campo sanitario. La sua forza, la sua determinazione, la sua abnegazione siano d’esempio ai suoi colleghi e a tutti noi. La Città di Bari con affetto e gratitudine”.
Ad accompagnare Antonella Spica, il direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce e il direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Bari Domenico Lagravinese. “La dottoressa Spica è l’esempio vivente di come la dedizione abbia portato a risultati incredibili – ha detto Sanguedolce – quello che connota Antonella è il fatto che sia andata ovunque, in qualunque posto, e ogni volta che le è stato chiesto di portare a termine un compito, ha sempre risposto in modo positivo rendendosi immediatamente operativa, senza risparmiarsi mai” – ha detto ricordando i primi focolati nelle Rsa, quando ancora non esistevano le vaccinazioni. Alle sue parole fanno eco quelle di Domenico Lagravinese.
“Antonella è con noi da sei, sette anni e con lei abbiamo condiviso diverse progettazioni, tutte molto utili anche a lei, che nasce clinica e poi diventa igienista. Un connubio perfetto per il ruolo che ha svolto in questi anni. Ad esempio, in occasione del drammatico focolaio scoppiato durante il primo lockdown nel Don Guanella, il suo contributo fu fondamentale per affrontare la situazione” – ha concluso. “Ringrazio il dottor Lagravinese e il direttore Sanguedolce per avermi permesso di lavorare serenamente e portare avanti, in questo lungo periodo, tutti i lavori intrapresi – ha detto infine Antonella Spica – come detto, è sempre un lavoro di squadra ed è per questo che sento di ringraziare tutto il personale sanitario, tutti i colleghi del Dipartimento di prevenzione e delle altre istituzioni sanitarie, che si sono impegnati per far fronte alla pandemia. Ringrazio, infine, il sindaco che mi ha onorata di questo riconoscimento e per il suo interesse nei miei riguardi. Io ho fatto solo il mio lavoro” – ha concluso.