C’è l’idea di compiere un atto intimidatorio nei confronti del comandante di una stazione della provincia nelle intenzioni della banda dei 19 arrestata dai carabinieri di Triggiano, nella mattinata di ieri. Il comandante finisce quindi nel mirino dei malviventi colpevole di essere sulle loro tracce. La banda era sicura che “non li avrebbe mollati” sino a quando non fossero stati arrestati.
Ecco perché, con la chiara intenzione di punirlo, o comunque di farlo desistere dal suo intento, progettavano di compiere un atto intimidatorio. L’idea era quella di trivellare di colpi di arma da fuoco il portone d’ingresso dell’alloggio di servizio e della sua autovettura.
I malviventi avevano infatti capito di essere stati identificati dalle forze dell’ordine: avevano scoperto delle telecamere nell’officina che era la loro base logistica. Il gruppo sempre unito e solidale proprio, in quel momento, comincia a sospettare di poter essere stato tradito da qualcuno. Sicuri che ogni loro movimento fosse ormai sotto gli occhi degli investigatori hanno cercato ma invano, di liberarsi della merce rubata e di far sparire le prove che, nei fatti, di lì a poco li avrebbero incastrati.