Dallo scorso novembre a Santo Spirito, quartiere a nord di Bari, svetta un polipo mangia plastica: un modo innovativo per sensibilizzare i cittadini alla pulizia delle spiagge, alla corretta raccolta differenziata e per diffondere una sana cultura della sostenibilità ambientale. Da allora il contenitore serve a monitorare cosa viene rilasciato dal mare.
Questa mattina, 6 febbraio, i volontari di Retake Bari e Vogliamo Santo Spirito pulita sono tornati a monitorare il lungomare con il primo “Tappo day”: l’impegno delle famiglie e anche dei più piccoli ha consentito di rimuovere 133 kg di plastica.
“È un dramma ambientale difficile da arginare – raccontano – perché oggi, più di altre volte, ci siamo resi conto che le piccole quantità di polistirolo sono difficilmente recuperabili. Stiamo pensando di utilizzare per i prossimi Clean Up degli aspiratori. Tra i rifiuti più strani abbiamo trovato il paraurti di un’auto pieno di mitili e un contenitore di sapone con il prezzo che riportava ancora le lire. Abbiamo dedicato parte della raccolta all accumulo dei tappi raccogliendo 1 kg circa di soli tappi”.
Cosa è emerso in un recente studio in quella zona? Il 50% della plastica è stata portata dal mare e inserita successivamente, invece la restante metà è stata cestinata dai passanti. I materiali più comuni sono reti tubolari e cassette, polistirolo, buste, scarpe, lattine, box frigo, cuscini barche e colla per barche. Il fatto che la metà dei rifiuti siano stati portati dal mare dimostra ancora una volta il livello di saturazione del mar Mediterraneo.