Non c’è pace per i 46 lavoratori a rischio dell’Hotel Palace di Bari. Dopo la rottura del tavolo, in seguito alla decisione della Palace Eventi di andare avanti con la pregiudiziale, ovvero con la richiesta di proseguire con la cassa integrazione solo se i lavoratori avessero sgomberato, la trattativa si è fermata. Per questa ragione, in vista dell’arrivo del 9 febbraio, data ultima entro la quale i lavoratori rischierebbero il licenziamento, le sigle sindacali, hanno richiesto l’intervento della pprefettura.
Ad oggi i lavoratori sono letteralmente appesi a un filo. Una querelle che non ha avuto ancora l’epilogo sperato nei giorni in cui si erano aperti gli spiragli di speranza e che vede ancora oggi, i lavoratori, impegnati nel presidio permanente, fermi sulla decisione di non sospenderlo sino a quando non ci sarà almeno una richiesta formale della cassa integrazione al Ministero da parte della Palace Eventi.
“Abbiamo chiesto una convocazione urgente – scrivono nella nota Cgil, Cisl e Uil, a seguito dell’incontro odierno in Prefettura – considerata la drammatica situazione che caratterizza la vertenza con la Società Palace Eventi Srl e considerata la profonda preoccupazione determinata dall’approssimarsi del termine della procedura di licenziamento, chiediamo formalmente una urgente convocazione di tutte le parti sociali congiuntamente con la società Palace Eventi Srl, non oltre il 9 Febbraio, data in cui è convocato l’incontro per la definizione della procedura presso la sede Arpal, al fine di poter ristabilire un clima di concertazione per la risoluzione positiva della vertenza” – hanno concluso.