“Ciao, lei chiede il nazipass? Se non è uno che si sta piegando a questo razzismo 2.0 le assicuro che prenoteremo un tavolo da 30 a breve”. E’ questo un messaggio che il Paolo Putignano – proprietario di bar- braceria nel quartiere Picone – ha ricevuto. Il ristoratore ha risposto picche ma assicura che ogni giorno ne succede una. La richiesta del greenpass continua a stonare a molti. E così accade che chi entra in un bar o in un ristorante non sempre accetta di mostrare la carta verde (ammesso che la possieda).
“Metterci la gente contro – racconta Putignano – subire ricatti per lavorare o cose del genere. Noi ristoratori pensiamo che il green pass e le restrizioni siano una cavolata, ma almeno io, non scenderò mai a compromessi per elemosinare qualche cliente!
Stringo la cinghia e vado avanti. Ma queste persone – conclude – a queste condizioni, non saranno mai le benvenute nel mio locale”.