Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Con una rosa”. Acclamato e ascoltato non solo dagli amanti della musica ma anche della letteratura, Vinicio Capossela è considerato ad oggi, uno dei più geniali cantautori della sua generazione.
Classe ’65, nato in Germania, Vinicio, con la sua famiglia, si trasferisce e vive in Emilia-Romagna dove si dedica interamente alla musica. Inizia così a dar sfogo al suo talento nell’underground emiliano ed è proprio lì che un giorno viene notato da Guccini che lo porta al Club Tenco.
Il Club Tenco nasce per volere di un gruppo di appassionati, nel ’72 a Sanremo, con l’obiettivo di promuovere e sostenere la cosiddetta “canzone d’autore”, ossia la canzone di qualità.
Inizia il suo esordio nel mondo della musica ma il giovane decide di non rinunciare a una delle sue più grandi passioni: la letteratura del Novecento. Vinicio ama leggere almeno quanto ama scrivere, infatti oltre che cantautore è anche scrittore; pubblica diversi libri, tra cui il più noto “Non si muore tutte le mattine”.
Vinicio risponde alla domanda “Che cosa è l’amore”
Nella sua musica si leggono i suoi pensieri, le domande alle quali lui per primo, nella vita, tenta di dare risposta, domande come “Che cosa è l’amore?”. Da sempre scrittori e poeti hanno cercato di trovare una risposta univoca senza riuscirci. Perché l’amore è così soggettivo, così intimo, così privato, così unico da non poter essere descritto in una semplice frase. Ma Vinicio dice la sua nel brano “Che coss’è l’amor”, nel 1994 contenuto nell’album “Camera a Sud”.
Il cantautore cerca di rispondere al quesito prendendo in considerazione vari punti di vita, di gente semplice, gente qualunque, come una prostituta, per poi considerare anche il vento, la porta, il sasso nella scarpa che quegli amori gli hanno visti e in un certo qual modo vissuti. Perché per lui l’amore è vasto ed è alla portata di chiunque, ogni punto di vista sull’argomento è infinito e allo stesso tempo necessario; tutti possono parlare e cantare l’amore, senza che nessuno sbagli.
Il brano assume anche un ruolo fondamentale in ambito cinematografico in quanto selezionato come colonna sonora della pellicola “Tre uomini e una gamba” con Aldo, Giovanni e Giacomo.
“Camera a Sud” title track dell’omonimo album rappresenta invece una vera e propria “fuga dell’anima” verso il Sud di sé. Una canzone che racconta la vita, l’attesa, l’amore. Un viaggio nell’afa di luglio, tra vino nero e cicalar delle comare per strada, tra sudore e sale, la pelle delicata, coperta da una camicia di seta “croccante e stirata”.
Vinicio e il suo mondo, reale e immaginario
“I suoni fanno da sfondo al mio mondo immaginario. Un mondo pieno di guai, affollato di guitti stralunati, strade chiassose e vecchie macchine“.
Con l’album “Il ballo di San Vito” questo suo pensiero diviene musica. Una tarantella demoniaca che mischia sicilianità e danze voodoo con un ritmo frenetico, coinvolgente, sempre più entusiasmante. È lo stesso cantautore a definire il suo capolavoro non un semplice album ma un vero e proprio viaggio, una vicenda.
Nel 2000 nell’album “Canzoni a manovella”, un altro grandissimo successo: “Con una rosa”. Un brano liberamente ispirato a “L’usignolo e la rosa” di Oscar Wilde. Una serenata quasi lamentosa, dal ritmo incalzante; un testo che se letto senza musica sembrerebbe facilmente una poesia; un gioco sensuale tra due amanti che fissano il loro incontro e una rosa che rappresenta il simbolo di questo appuntamento. La rosa, rispetto al suo colore, fa riferimento a varie ed ipotetiche situazioni della vita di coppia, a varie tipologie d’amore, per giungere a conclusione che l’unico che può davvero esser definito tale, è quando questo supera l’amore che si ha per sé.
La musica di Vinicio è un mix entusiasmante di emozioni, di stili dallo swing al mambo, tango e twist, marce e ballate, proviene e porta a mondi lontani e lo fa con una semplicità e una bellezza disarmante.