Investire soldi nel 2022 significa avere a disposizione moltissime opzioni di scelta; ma per saper scegliere come gestire la finanza personale è necessario conoscere tutte le opportunità che vengono offerte. L’anno appena iniziato seguirà l’andamento dell’ultimo semestre del 2021. Il 2021 è stato caratterizzato da primi mesi in cui, causa incertezza economica per la pandemia, i risparmiatori e investitori avevano deciso di risparmiare senza investire il denaro, quindi mettendo oltre 1.700 miliardi di Euro “sotto il materasso”. La liquidità sui conti correnti e sui conti deposito era aumentata del 14%; ma la seconda metà del 2021 e l’inizio del 2022 sono stati caratterizzati da un aumento esponenziale degli investimenti.
La scelta di come gestire la propria finanza personale è ormai caratterizzata dalla presenza di moltissime opzioni di scelta, tra cui molte possibilità risultano nuove rispetto al passato; non più investimenti tradizionali, ma anche possibilità legate alle numerose offerte proposte dai broker in rete, sicuri ed affidabili, quanto le banche tradizionali.
Consigli utili per decidere come investire nel 2022
Per capire come investire soldi è innanzitutto importante valutare le diverse opportunità disponibili, in modo poi da effettuare una scelta consapevole. Infatti, mantenere “sotto il materasso” i propri risparmi porterebbe in dieci anni ad avere una perdita del potere di acquisto dei propri soldi del 12,50%; mentre tenerli su di un conto corrente bancario o postale porterebbe ad un guadagno così irrisorio che è paragonabile a zero.
Per questo motivo è consigliabile decidere di investire i propri risparmi; a questo punto è necessario conoscere le varie opzioni possibili.
Investire in questa tipologia di strumenti significa affidare i propri risparmi alla banca o alla posta in strumenti vincolati, per periodo di tempo più o meno lunghi, molto sicuri, ma poco redditizi. Mediamente in 10 anni i buoni fruttiferi postali rendono l’1,8%, mentre i conti deposito possono raggiungere in alcuni casi particolare l’8,9%.
Investimenti più redditizi: fondi comuni di investimento, ETF, azioni
Per investire in fondi comuni di investimento, ETF o azioni è necessario per prima cosa decidere a quale broker affidare i propri risparmi da investire. Se si decide per le banche tradizionali, molto spesso i costi sono elevati: sia in merito alla consulenza che alle transazioni che saranno eseguite per investire i risparmi. Per questo motivo è consigliato decidere di investire attraverso una piattaforma di trading online, che offre moltissimi prodotti finanziari a bassi costi e bassi spread.
Utilizzando un broker online è possibile decidere di investire in ETF, strumenti che replicano l’indice sottostante e che nei primi sei mesi del 2021 hanno registrato un trend particolarmente positivo, raggiungendo quasi 660 miliardi di dollari. Investire in ETF mediamente permette di ottenere un rendimento in 10 anni del 181%.
Sulle stesse piattaforme online è possibile decidere di investire in azioni, che consentono di ottenere mediamente un rendimento in dieci anni del 1.295,20%. Investire in azioni significa dover scegliere tra l’acquisto e la vendita di CFD o direttamente attraverso la compravendita del titolo azionario. I contratti CFD sono contratti che si basano sul valore dell’azione sottostante, ma che non portano alla detenzione vera e proprio del titolo. La possibilità di guadagno è legata alla variazione dell’andamento del prezzo del titolo sottostante. Acquistare direttamente le azioni significa invece possedere le azioni, quindi una quota societaria.
Investire nella novità: criptovalute, rendimento elevato ma alta volatilità
Investire in criptovalute significa affidare i propri soldi ad un investimento relativamente nuovo, che in dieci anni ha portato a un rendimento medio del 1734%: le opzioni sono tra l’investimento diretto in criptovalute o attraverso il trading di criptovalute.
Nel primo caso si ottiene la reale proprietà delle criptovalute, che verranno detenute su di un wallet; nel caso invece di trading si cerca di ottenere guadagni sulla variazione di prezzo, senza possedere realmente la valuta digitale.