Si sono conclusi i lavori di ristrutturazione e restyling della stazione di Ceglie-Carbonara, operazione nata dalla collaborazione tra Ferrovie del Sud Est e Poliba. Per questa stazione sono stati realizzati due prototipi: la pensilina “cornice” e la panca “nastro”, facendo ricorso a materie prime locali e avvalendosi del supporto di aziende pugliesi.
“Ferrovie del Sud Est – si legge in una nota – ha realizzato interventi per abbattere le barriere architettoniche e facilitare l’accesso al treno”. L’obiettivo, dunque, sembrerebbe quello di ampliare il restyling anche ad altre stazioni di Bari e provincia. I progetti sono stati ideati dal prof. arch. Giuseppe Fallacara del Politecnico di Bari e resi esecutivi dall’arch. Marco Stigliano e l’ing. Michele Masciavè.
La pensilina ‘cornice‘ deve il suo nome alla sua forma che richiama una grande cornice rettangolare ‘sospesa’ da terra. Le dimensioni pari a circa 627×302 cm per un’altezza massima di circa 377 cm, consentono di avere dodici posti a sedere coperti.
L’intera pensilina, nella parte fuori terra, è concepita per essere montata e smontata in quanto globalmente imbullonata in ogni sua componente. Per consentire il miglior deflusso delle acque piovane sulla superficie di seduta delle panche i blocchi componenti, situati alla base della “cornice”, sono inclinati di pochi millimetri verso il centro della pensilina. L’intero sistema di arredo urbano è stato pensato, nella sua saldezza strutturale e nella qualità dei materiali usati, per una durata di vita d’esercizio molto lunga. La pensilina è calcolata per essere usata sia come elemento ferroviario, sulle banchine dei treni, sia in qualsiasi contesto urbano. Il suo miglior utilizzo potrebbe essere associato all’atto di “incorniciare” le migliori vedute paesaggistiche dei luoghi per coniugare il tempo dell’attesa con quello del piacere di volgere lo sguardo verso il panorama specifico del sito o verso porzioni di un contesto a volte poco facile da comprendere e interpretare.
La panchina ‘a nastro‘, invece, è stata concepita per essere al contempo panchina e stallo per le biciclette le cui ruote possono inserirsi tra le pieghe del nastro. La struttura, grazie alla sua geometria modulare, può espandersi senza soluzione di continuità, essendo costruita da moduli a “C” componibili all’infinito.