Il Tar Puglia ha accolto il ricorso di una famiglia barese annullando la bocciatura (decisa nel giugno 2021 dai docenti di un liceo linguistico) nei confronti di uno studente del terzo anno.
“La scuola sembra giudicare negativamente il merito della scelta di tutelare la salute del figlio in un periodo particolare come quello dell’anno scolastico 2020-2021. Scelta, peraltro, effettuata nel rispetto delle rigorose, quanto discusse, disposizioni emergenziali regionali in Puglia”. E’ sulla base di queste motivazioni che il Tar ha preso la decisione, dando ragione ai genitori di un liceale che nell’anno appena passato, in tutela della salute del figlio, visto il periodo pandemico, avevano scelto le lezioni a distanza.
“La bocciatura scolastica subita dall’allievo – hanno spiegato i giudici nella sentenza – resta carente di motivazione e adottata in assenza di una ragionevole e adeguata valutazione di tutti gli elementi caratterizzanti l’anno scolastico 2020/2021, durante il quale l’allievo ha seguito le lezioni con la modalità della didattica digitale integrata”. La scuola, non avrebbe dunque tenuto “conto delle oggettive difficoltà dell’anno scolastico durante la fase più recrudescente dell’emergenza pandemica da Covid-19.
Per il Tar, infatti “non si è considerato che le lezioni, come i corsi di recupero, non erano in presenza e, in un certo senso, si giunge a stigmatizzare il fatto che la famiglia avrebbe optato per la didattica a distanza” come elemento penalizzante nella valutazione dei docenti. Prima di pronunciarsi nel merito della sentenza, il Tar, aveva già disposto la sospensione della bocciatura, fattore che aveva consentito allo studenti di iniziare il nuovo anno a settembre 2021, iscrivendosi al quarto anno in un altro istituto superiore dove – hanno dichiarato infine i giudici – “ha iniziato con sufficiente profitto un nuovo percorso scolastico, integrandosi in una nuova classe con nuovi compagni e nuovi docenti”.
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