Prenderà il via il 12 aprile, dinanzi alla Corte di Assise di Bari, il processo per l’omicidio di Domenico Capriati, il 49enne, nipote del capo clan Tonino e fratello di Filippo, oggi alla guida del gruppo mafioso di Bari vecchia, ucciso il 21 novembre del 2018.
A chiedere il giudizio immediato per i presunti mandanti ed esecutori materiali del delitto, ovvero per Maurizio Larizzi e Domenico Monti, il pm della Dda di Bari, Federico Perrone Capano. Monti, in particolare, era l’ex braccio destro del boss Tonino Capriati. Secondo l’ipotesi d’accusa, la vittima sarebbe stata uccisa da dodici colpi di mitraglietta. Fatale il “colpo di grazia” alla testa mentre era sotto casa, nel quartiere Japigia, con la moglie e il figlio. L’uomo sarebbe stato punito per aver tentato, dopo una lunga detenzione, di assumere un ruolo egemone all’interno del clan.
Inizialmente era stato coinvolto nell’indagine anche il pregiudicato Christian De Tullio, ritenuto secondo sicario dell’agguato. L’uomo è stato poi in quanto le indagini hanno accertato che la sera del delitto non si trovava sul luogo, ma era altrove, pertanto provvisto di alibi.
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