Si recano all’ospedale per effettuare alcune visite, ma non possono entrare poiché sprovvisti di super green pass. E’ accaduto a Monopoli, più precisamente al San Giacomo. A denunciarlo alcuni cittadini che negli scorsi giorni, dopo aver visto un cartello affisso alla porta del C.U.P in cui si esortano gli stessi ad esibire la certificazione verde ottenibile in seguito a guarigione o vaccinazione (dunque non da tampone, come previsto), hanno deciso di andare in fondo alla questione.
Questi ultimi, in particolare, supportati dall’associazione Colibrì Puglia tramite lo studio legale Angiuli, hanno richiamato all’attenzione le disposizioni previste dal d.l n. 52/2021, secondo il quale non è prevista la certificazione verde rafforzata. Nella mattinata di ieri, nello specifico, alcuni utenti, hanno invocato l’intervento di una pattuglia di militi della locale stazione dei Carabinieri di Monopoli, i quali, recatisi presso il locale in questione, hanno riscontrato l’effettiva presenza dell’avviso scritto posto agli ingressi del CUP e dei reparti ospedalieri.
“Se fosse confermato che nell’ospedale di Monopoli la pre-condizione per ogni paziente per avere regolare accesso ai servizi sanitari sia quella di mostrare la certificazione verde Covid-19 nella sua versione “rafforzata” ossia dimostrando di avere aderito alla campagna di vaccinazione – ha dichiarato l’avvocato difensore – ciò equivarrebbe ad integrare una gravissima lesione del sacro e intangibile diritto alla salute, che è garantito a tutti i cittadini dall’articolo 32 della nostra Costituzione” – ha sottolineato.
Tale prescrizione limitativa dell’accesso in ospedale, prosegue l’avvocato “non appare conforme alla normativa vigente che regola gli obblighi di esibizione delle certificazioni verdi COVID-19, di cui al decreto- legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87: tale normativa non risulta abbia mai previsto che l’accesso dei pazienti alle strutture sanitarie (pubbliche e private) debba essere subordinato alla previa esibizione di una delle certificazioni verdi di cui all’articolo 9, comma 2 del menzionato decreto-legge” – ha precisato citando le recenti modifiche normative apportate al decreto-legge del 7 gennaio 2022 n.1.
“Queste – ha proseguito – si limitano a prevedere, a modifica dell’art. 9-bis, d.l. n. 52/2021, che l’accesso ai servizi alla persona sia limitato ai soggetti in possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19, di cui all’articolo 9, comma 2 e dunque non prevedono alcun obbligo di esibire necessariamente la prova dell’avventa vaccinazione anti Covid-19” – ha concluso. Dalla Asl fanno sapere che però, quanto richiesto è previsto da una circolare regionale, in particolare la 131 del 6 gennaio 2022.
“Stiamo ricevendo in queste ore – ha spiegato all’Ansa l’associazione Colibrì Puglia – delle segnalazioni di utenti di servizi ospedalieri del territorio della Asl Bari che testimoniano alcune gravi ed ingiustificate preclusioni all’accesso alle strutture sanitarie del territorio, comunicate anche in forma pubblica dai relativi responsabili delle strutture. In particolare, è stato documentato che all’ingresso del presidio ospedaliero di Monopoli, all’ingresso del servizio Cup, nonché all’ingresso dei vari reparti, campeggia un cartello con un avviso rivolto a tutti i pazienti a cui viene chiesto di esibire il super green pass. Tale prescrizione non appare conforme alla normativa vigente” – ha sottolineato l’associazione.
Secondo quest’ultima “imporre l’esibizione del certificato verde determina una inammissibile ed illegittima preclusione dell’accesso ai servizi in danno di tutti i pazienti che non hanno aderito alla campagna vaccinale anti Covid-19 o che non abbiano effettuato la terza dose, ledendo in misura inaccettabile il diritto alla salute”.