“Il pediatra deve subito tornare a fare il pediatra. Visitare, diagnosticare, curare, prevenire. Non si può passare la propria giornata a rincorrere scuole, laboratori, Asl e farmacie”. Lo sfogo è del pediatra Antonio Di Mauro sui social. E L’appello è al sindacato dei pediatri. “Il Sindacato ( FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri) faccia il suo e ci aiuti al più presto a risolvere questa situazione a livello nazionale – continua Di Mauro – direttamente con il Governo. É palese che nonostante siano chiari i percorsi in Regione, è “dall’alto” che le procedure devono essere snellite e semplificate, a favore delle famiglie. Non se ne può più! Basta davvero! Le vittime delle “lingue” diverse parlate e – tra loro incomprensibili – di Pediatri, Scuole, Laboratori, ASL e Farmaci sono i genitori e – di riflesso – i bambini! È vergognoso quello che sta accadendo. Dobbiamo uscirne subito. Ne va anche della nostra salute mentale”.
Da una parte i pediatri soffocati dalle richieste, dall’altra anche le famiglie lasciate sole dal sistema. Alcuni bambini sono in attesa di tamponi da più di dieci giorni, e ovviamente tutto si riversa sui medici di famiglia e sui pediatri. Da qui l’appello della categoria a chiarire le procedure. Ed anche ad attivarle: ad esempio – secondo un’ultima segnalazione – anche il sistema di prescrizione medica per fare eseguire gratuitamente i tamponi in farmacia per la fine dell’isolamento non sarebbe ancora stato attivato.