La ASL di Bari ha assunto 59 medici per rafforzare l’organico delle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale che assicurano la assistenza dei pazienti Covid a casa. L’organico dei medici Usca è così stato potenziato e sono complessivamente 200 le unità in campo per garantire cure a domicilio attive nelle sedi distrettuali di tutta la provincia.
“Abbiamo utilizzato una graduatoria esistente per assumere nuovi medici – spiega il direttore generale della ASL di Bari Antonio Sanguedolce – e dare maggiore sostegno alle Usca che in questo momento pandemico sono una risorsa indispensabile per gestire le persone positive a casa che non necessitano di cure ospedaliere. Stiamo continuando ad investire su un modello di assistenza territoriale – prosegue Sanguedolce – che continuerà nel tempo e sarà decisivo anche in futuro per prendere in carico i pazienti affetti dal Covid”.
Ad attivare gli interventi della Usca sono i medici di Medicina generale che seguono così in modo adeguato i propri assistiti. Mentre la ASL si occupa del coordinamento organizzativo delle attività Usca, in carico al Dipartimento delle cure e dell’assistenza territoriali, diretto da Enzo Gigantelli.
Con una media di interventi a domicilio che vanno dai 50 agli 80 accessi per ciascuna equipe a settimana, i medici delle unità speciali di continuità assistenziale della ASL sono operativi tutti i giorni della settimana da lunedì a domenica, dalle 8 alle 20, e hanno a disposizione una dotazione tecnologica e strumentale che permette di individuare i segni precoci di una polmonite interstiziale e orientare il percorso di cura e segnalare l’eventuale necessità di ricovero o al contrario la possibilità per i pazienti di essere assistiti nel proprio domicilio.
La dotazione strumentale comprende ecografi portatili e anche saturimetri palmari ed emogasometri per la gestione dei casi più complessi, compreso un kit per eseguire tamponi molecolari a domicilio per i pazienti sintomatici.
Le Usca sono coordinate da Felice Spaccavento, delegato dalla Direzione Generale per il supporto clinico e la formazione. “Continueremo ad assistere i pazienti Covid a casa per curarli al meglio ed evitare la pressione sulle strutture ospedaliere- spiega Spaccavento – l’impegno è quello di cercare di affollare sempre meno gli ospedali e intensificare le terapie domiciliari per evitare ospedalizzazioni superflue lasciando posti liberi per i pazienti più gravi e per la normale attività sanitaria”.