Avrebbero gestito attraverso il porto di Bari un traffico di sigarette di contrabbando dalla Grecia, corrompendo un finanziere perché li aiutasse ad eludere i controlli in cambio di denaro e tabacco. La Guardia di finanza ha notificato sette misure cautelari: tre in carcere, tra i quali il finanziere 41enne, tre agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora con divieto di espatrio. In cambio della sua collaborazione con i contrabbandieri, avrebbe avuto somme di denaro dai 10 ai 20 mila e la promessa di un posto di lavoro per la moglie.
Il finanziere – secondo l’accusa – era incaricato di reclutare e corrompere altri colleghi e di monitorare l’arrivo del carico di contrabbando garantendo l’elusione dei controlli. I finanzieri hanno sequestrato anche 56.700 euro, un autoarticolato usato per il trasporto di 684 casse (6.840 chili) di sigarette di contrabbando di marca Winston Blue e un’auto. In carcere sono finiti anche un 69enne barese, ritenuto il promotore dell’organizzazione criminale, e un 65enne. Agli arresti domiciliari altre 3 persone.
La misura dell’obbligo di dimora a Bari con divieto di espatrio è stata notificata a un 48enne albanese. Altre sei persone sono indagate in stato di libertà. Sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere (per il quale non è stata applicata misura cautelare), contrabbando di sigarette tra i Paesi dell’est Europa, la Grecia e l’Italia, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, detenzione e porto illegale di armi, corruzione e istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali, militari della guardia di finanza in servizio nel porto di Bari e, in particolare, addetti ai varchi doganali. I fatti contestati vanno da agosto 2020, quando un finanziere barese che il collega avrebbe tentato di corrompere lo ha denunciato, a gennaio 2021.