“La didattica a distanza rimane alienante e cognitivamente dannosa. È un surrogato gravemente riduttivo della didattica in presenza. La Dad non è democratica: fa accrescere gli squilibri sociali e impedisce l’accesso alla cultura alle fasce più deboli”. Si legge in una nota di Priorità alla scuola Puglia, che contesta duramente le dichiarazioni del governatore Michele Emiliano in merito all’appello a rivolgersi al Tar se i dirigenti non attivano la dad.
“Si ignora – si legge nella nota – che gli studenti e le studentesse non sono tutti uguali: il danno della chiusura delle scuole significa ripiegamento in case diseguali perché non tutti hanno un luogo adatto allo studio; significa ingiustizia che discrimina, impedendo la partecipazione alle lezioni a quei bambini privi di wi-fi, computer o altri dispositivi adeguati; significa aumento delle diseguaglianze per quei bambini e quelle bambine all’interno di famiglie socialmente ed economicamente fragili, per chi non ha genitori presenti; significa pesare sempre più sulle donne, costrette a rinunciare al lavoro, a rimanere a casa, costrette al lavoro di cura senza un reddito a sostegno; significa isolamento totale per ragazzi con bisogni educativi speciali, per chi subisce violenza domestica ai quali è privato qualsiasi supporto morale e psicologico; significa privazione dell’unica possibilità di riscatto, dell’unico pasto sicuro giornaliero (grazie alla mensa) che le famiglie non possono garantire. In altre parole: ulteriore dispersione scolastica, marginalizzazione, invisibilità all’interno di un sistema scolastico già colpito da anni di tagli e riforme inefficaci”.
“Utilizzare le paure e le ansie del mondo della scuola per legittimare la Dad, come vigliaccamente ha agito l’anno scorso e continua ad agire il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, promuovendo e aizzando ricorsi al Tar, significa non assumersi le proprie responsabilità politico istituzionali sull’assenza di investimenti per il tracciamento, per la medicina scolastica e territoriale, per il rafforzamento del trasporto pubblico, per ampliare gli spazi scolastici”, conclude Priorità alla scuola.