Un rientro a scuola difficile in Puglia tra classi dimezzate a causa delle quarantene e delle decisioni di numerose famiglie di tenere i figli a casa per paura dei contagi, scioperi degli studenti e forti contrasti. L’ultimo tra il governatore Michele Emiliano e i presidi.
Non sono infatti piaciute ai dirigenti le parole del governatore pronto a sostenere le famiglie nei ricorsi al Tar contro i presidi che rifiutavano la dad.
“Ci mancava solo questa: un governatore regionale che invoca provvedimenti giudiziari contro le scuole del suo territorio”, tuona Roberto Romito, rappresentante pugliese dell’associazione nazionale presidi.
“Emiliano continua a distinguersi per le sue posizioni antigovernative e aggressive nei confronti delle scuole e dei loro dirigenti. Privato delle unghie dal decreto-legge del 6 agosto 2021, che gli impedisce di deliberare chiusure varie e imporre la DAD a livello regionale, – continua – ora cerca di intimidire i dirigenti scolastici che, in mezzo a mille difficoltà e con grande fatica, stanno semplicemente applicando una norma di legge, ossia il decreto-legge n. 1 del 7 gennaio”.
“Grazie per l’aiuto in discesa, verrebbe da dire. E grazie per quello che non ha fatto in materia di efficienza del servizio sanitario regionale, di immobilismo dei trasporti. E grazie ancora per le promesse di aiuto sul piano della prevenzione: stiamo ancora aspettando dal febbraio 2021 (si fa per dire …) il Team di Operatori Scolastici Sanitari (TOSS), ossia gli infermieri nelle scuole, affondati nel porto prima di uscire in mare nella battaglia navale contro il COVID, che ha visto soccombere come prima vittima il Prof. Lopalco, all’epoca assessore e padrino dell’idea, silurato dal fuoco amico” continua Romito.
“Per l’ennesima volta in questa pandemia, i dirigenti delle scuole – continua – sono chiamati a far rispettare le norme di legge, criticabili per quanto si voglia ma pur sempre leggi, in mezzo al mare in tempesta e con il compito di tenere la barra dritta tra diffide, minacce, carenze di personale, responsabilità su vari piani e retribuzione non adeguata al loro ruolo.E allora diciamo ai colleghi dirigenti che l’ANP li sostiene – come sempre – e li sosterrà in tutte le sedi, senza escludere eventualmente quella giudiziaria, se Emiliano deciderà inseguirli fin laggiù”.