Ieri il Governo ha varato le nuove misure anche per la scuola, definendo diverse modalità di quarantena in base all’ordine di scuola e anche alla presenza di vaccinati o meno. Nelle superiori e nelle medie con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Una decisione che però lascia perplesse le famiglie. Come spiegano i genitori pugliesi riuniti nel coordinamento “Scuole diffuse in Puglia”.
“La quarantena e quindi la dad per gli studenti non vaccinati è anticostituzionale in assenza di obbligo vaccinale – spiega Terry Marinuzzi, rappresentante del coordinamento – Discriminatoria e quindi dannosa per l’equilibrio dei minori e delle comunità scolastiche. Oltretutto stanno aumentando esponenzialmente i casi di studenti vaccinati che risultano positivi ai tamponi. Quindi non è affatto una misura valida neppure in termini sanitari”. L’augurio è il ritorno in presenza il 10 gennaio. “Ci auguriamo – continua – che il 10 gli studenti rientrino in classe. Auspicavamo che il Governo varasse un protocollo sul modello dei paesi del centro e del nord Europa: in quarantena soltanto i sintomatici che risultano positivi al tampone. Ma così non è stato”.
E sul ritorno alla dad, paventato anche dai presidi che proprio nella giornata di ieri hanno affermato: “Noi da sempre siamo per la scuola in presenza. Se però si vuole mettere in atto un piano effettivo con degli obiettivi da raggiungere allora non sarebbe una cattiva idea prendersi due/tre settimane di dad e però raggiungere gli obiettivi. Al primo posto va messo l’aumento della percentuale di alunni vaccinati”, ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli su La7 a “L’aria che tira” , le famiglie rispondono.
“La dad non è pensabile dopo due anni – conclude Marinuzzi – piuttosto portiamo i ragazzi a vedere i tramonti, imparano di più e stanno meglio di umore. È necessario tornare a scuola al più presto dopo la pausa natalizia poiché, dopo due anni di pandemia, i bambini e i ragazzi stanno faticosamente riconquistando solo ora la propria quotidianità; in particolare i pre e gli adolescenti in Puglia fra coloro che più di tutti sono rimasti “a distanza” stanno manifestando da mesi un disagio molto grave a tratti pericoloso come anche i recenti fatti di cronaca hanno raccontato”.
Intanto, molte scuole stanno chiedendo ai genitori un tampone rapido prima del rientro in classe, per una maggiore sicurezza dopo le feste.