Si studia la riduzione della quarantena per chi ha già ricevuto la terza dose ed è stato a contatto con chi è risultato positivo. Il Cts convocato per mercoledì 29 dicembre si pronuncerà in base all’andamento della curva epidemiologica.
La decisione dovrebbe arrivare intorno ai primi di gennaio, ma comunque prima della fine delle vacanze di Natale. La quarantena per i vaccinati con terza dose, attualmente fissata per sette giorni, potrebbe essere ridotta tra i tre e i cinque giorni.
“Gli scienziati stanno studiando con l’Istituto Superiore di Sanità” l’elevato numero di persone in quarantena – spiega il generale Francesco Figliuolo – adesso le quarantene sono diverse per i vaccinati e i non vaccinati, si sta studiando cosa mettere in campo”.
Interviene anche il il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che chiede la revisione delle quarantene, soprattutto considerando i dati della variante Omicron.
“Omicron è una variante molta contagiosa, ogni positivo può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti – ha detto a Radio Cusano Campus – se dovessimo avere un milione di positivi vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria”.
Al fianco della rimodulazione delle quarantene, si è discusso anche della terza dose e dei tempi di somministrazione dalla seconda. Dal 10 gennaio i richiami (booster) potranno essere effettuati con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla seconda dose.
La data, considerata finora soltanto un’ ipotesi, è stata confermata da Figliuolo, durante la visita all’hub vaccinale nella caserma degli Alpini Vian di Cuneo.
“Darà un ulteriore impulso alla campagna, stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron – sottolinea il generale – mi preoccupano ancora gli indecisi, un po’ di milioni di persone che potrebbero dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti”.