“Siamo dinanzi ad un’urgenza, dobbiamo porci all’ascolto di questa ondata emotiva che sta investendo una generazione e fornire ai nostri ragazzi gli strumenti per non affondare”. Il presidente dell’Ordine degli psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo, avverte sulle criticità che gli adolescenti stanno affrontando dopo la pandemia.
L’emergenza pandemica ha comportato inevitabilmente un peggioramento della qualità della vita, soprattutto delle fasce più giovani. Le ricerche e gli studi effettuati, portano alla luce dati da non sottovalutare.
Secondo lo studio effettuato da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano in modalità CAWI (Computer Assisted Web Interviews), il 36% dei ragazzi che ha partecipato alle interviste, afferma di sentirsi triste, il 18% di sentirsi male con sé stesso ed il 17% pensa che sarebbe meglio morire o farsi del male.
Tramite l’analisi delle percentuali, emerge che 2 ragazzi su 10, e più nello specifico 490mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni, pensano quasi ogni giorno che sarebbe meglio morire o farsi del male a causa del dolore che la vita provoca.
“Parliamo di numeri che devono farci riflettere. Ai nostri ragazzi dobbiamo chiedere uno sforzo, di aggrapparsi alle cose che contano davvero per loro – conclude Gesualdo – imparare a preservare i momenti preziosi, le passioni, a curare quotidianamente relazioni e tempo speso per sé stessi, è il modo per vincere la negatività. Parlare delle proprie sensazioni con amici, familiari o professionisti, è un modo per alleggerire prima il peso”