Caso teatro Petruzzelli, la questione relativa alla gestione potrebbe ripartire dal contratto che i proprietari avevano nel 1990, ovvero prima dell’incendio, con il gestore di allora, Ferdinando Pinto.
E’ quanto emerso in seguito all’incontro tra proprietà e Comune che si è tenuto oggi su iniziativa del consigliere comunale Filippo Melchiorre. In particolare, nella giornata di oggi, la famiglia Messeni Namagna, i suoi eredi e l’avvocato Ascanio Amenduini (loro rappresentante) sono stati convocati dalla Commissione trasparenza.
Si tratta del primo incontro tra le parti dopo la decisione dei giudici che hanno stabilito che il teatro non è di proprietà del Comune, ma dei privati. Questi ultimi devono però restituire allo Stato oltre 43 milioni dei costi di ricostruzione. Tra le altre decisioni dei giudici anche il fatto che il protocollo di intesa del 2002, che prevedeva un canone annuo di 500mila euro da corrispondere alla famiglia è inefficace.
All’incontro hanno partecipato, oltre ai consiglieri che fanno parte della Commissione, anche l’avvocatura comunale e il direttore generale Davide Pellegrino. I proprietari, nel corso dell’incontro, hanno ribadito la propria posizione favorevole e conservativa sulla validità del protocollo del 2001, ritenendo inoltre che i vizi che lo hanno reso inefficace possano essere sanati. Inoltre, hanno dichiarato di essere pronti a discutere di qualunque soluzione, anche quella della cessione onerosa.
“Se il Comune ci chiamerà per sederci attorno a un tavolo, noi non diremo mai di no, per parlare di tutti. Eravamo e restiamo pronti al dialogo per il bene della città” – ha dichiarato Amenduni. Il Comune recentemente aveva richiesto la copia del contratto di fitto recedente all’incendio che potrebbe essere una base per definire l’indennizzo che la Fondazione potrebbe riconoscere ai proprietari pr la gestione nell’attesa dell’esito dei giudizi.
“E’ da lì che si riparte – ha detto il consigliere Melchiorre”. La Commissione pertanto attenderà la copia di quel contratto che poi trasmetterà al Comune per le valutazioni e per un eventuale ulteriore incontro.