Riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta da genitori di una classe dell’Aristide Gabelli, in seguito alla pubblicazione di un articolo di denuncia da parte di alcuni genitori su quanto accaduto dopo il riscontro di una positività in classe. Precisiamo che l’articolo di riferimento è stato redatto avendo alla mano anche la lettera che i genitori stessi hanno inviato alla dirigente, e dopo aver raccolto le denunce dei genitori riportate nell’articolo del 9 dicembre.
Per correttezza, dopo aver ospitato la replica della preside che – a differenza di quanto affermato nel comunicato qui di seguito – non smentisce dichiarazioni ma effettua delle precisazioni in merito alla procedura seguita, riportiamo la seconda richiesta di chiarimenti questa volta firmata “i genitori”. Precisiamo da ultimo che nell’articolo non sono presenti accuse nei confronti della maestra: il protocollo prevede di tenere le finestre aperte e fare arieggiare gli ambienti. L’insegnante ha quindi seguito quanto riferito dal protocollo, anche secondo il racconto della madre che ha denunciato il tutto.
“Con la presente si desidera porre la Vostra gentile attenzione in merito ad un articolo, da voi realizzato e pubblicato in data 9 dicembre, nel quale viene trattato l’argomento di un contagio Covid presso una classe dell’Istituto Comprensivo Aristide Gabelli a Santo Spirito.
Nell’articolo veniva dato spazio alla denuncia di un genitore in merito alla gestione di tale evento, da parte della scuola, a suo giudizio non in linea con le vigenti normative in tema di contenimento del contagio da Covid 19 presso gli istituti scolastici.
La dirigente scolastica ha replicato alle inesattezze riportate nell’articolo comprovando l’assoluto rispetto delle normative anti Covid da parte della scuola smentendo le dichiarazioni espresse e non condivise da parte del genitore. Pertanto non ha senso smentire quanto già sconfessato dalla dirigente. Piuttosto ci preme soffermarci su quanto dichiarato in merito al coinvolgimento diretto della maestra ingiustamente accusata nell’articolo di responsabilità sull’accaduto.
Permetteteci di fare una premessa: sin dall’inizio della pandemia, quindi da marzo 2020, le docenti si sono trovate a dover inventare un nuovo modo di insegnare. La didattica a distanza è qualcosa di cui si è molto sentito parlare ma nessuno, a parte docenti e genitori, comprendono le reali difficoltà che questo nuovo strumento di apprendimento ha comportato soprattutto per quel che riguarda la scuola elementare. I docenti dell’Istituto Comprensivo Aristide Gabelli sono riusciti a svolgere in maniera egregia il loro lavoro riuscendo, non solo a completare i programmi previsti dal ministero, ma anche a far sentire alle famiglie che la scuola, benchè fisicamente distante, fosse incredibilmente presente nella vita dei bambini. Abbiamo partecipato, in quel periodo, a molti incontri docenti/genitori e abbiamo visto insegnanti stanchissime ma soddisfatte per i risultati che stavano ottenendo e questa soddisfazione si è riflessa in noi genitori che abbiamo visto i nostri figli alla fine dell’anno scolastico, preparati come se la scuola non avesse mai chiuso.
Detto questo è assolutamente necessario informarVi che, sin dal primo giorno di rientro a scuola, i bambini sono stati oggetto di una attenzione che oseremmo definire ossessiva in merito alla prevenzione del contagio. Tutti in bambini sono stati sin da subito educati al corretto utilizzo delle mascherine, all’igienizzazione continua delle mani, al distanziamento sociale (cosa naturalmente e comprensibilmente difficile da mantenere quando si parla di bambini così piccoli). La vigilanza della maestra sul rispetto di queste norme era assoluta. Siamo, pertanto, assolutamente certi che abbia sempre applicato alla lettera tutte le disposizioni in materia di prevenzione del contagio e che non avrebbe mai messo a rischio la salute dei bambini, e di conseguenza delle loro famiglie. Pertanto è perlomeno paradossale leggere che la maestra “nelle giornate precedenti aveva fatto lezione con le finestre spalancate perchè accusava sintomi e aveva il raffreddore”.
Questo è lesivo della dignità personale e professionale di un’insegnante che ha sempre correttamente rispettato le norme e svolto egregiamente il suo lavoro. Crediamo, infine, che chi abbia a Voi fornito informazioni diverse da quanto sopra espresso possa essere stato colto da una comprensibile isteria data dalla preoccupazione che noi tutti abbiamo quando si parla della salute dei bambini, ma è scorretto, ingiusto e assolutamente umiliante per un docente essere accusato di comportamenti inadeguati mai avvenuti. Al contrario siamo assolutamente certi che i comportamenti assunti dalla maestra abbiano, in maniera molto significativa, aiutato a prevenire il diffondersi incontrollato del virus.
Desideriamo pubblicamente dimostrare tutta la nostra solidarietà all’insegnante augurandole una pronta e completa guarigione per un presto ritorno a scuola perchè i nostri figli ne hanno assoluto bisogno.