Scuole prese di mira dai vandali no vax che stanno contestando l’avvio dei vaccini ai bambini. Scritte sono comparse sui muri delle scuole Piccinni, Carducci, Michelangelo ma anche sul ponte pedonale di corso Cavour. La denuncia è di Retake di Bari: “Mezza città devastata – denunciano i volontari – avevamo già riparato allo scempio sulla Vittorio Veneto”. Il Comune sta provvedendo a rimuovere tutte le scritte.
Il commento dell’assessore. “Nel vederle, insieme ai presidi, ai docenti, al personale scolastico, ai genitori, ai ragazzi, sono diverse le cose che mi hanno addolorato – scrive sui social l’assessore Paola Romano – Su tutte, il paragone tra le misure governative per fermare il dilagare dell’epidemia e il nazismo”.
“Porre sullo stesso piano un Governo che mette a disposizione dei nostri figli un vaccino per non farli ammalare di un virus pericoloso come il COVID, che ha mietuto ad oggi 5,34 milioni di morti nel mondo, agli esperimenti sui bambini del dottor Mengele, l’Angelo della Morte dei campi di concentramento, non può che essere frutto di un delirio alimentato da cattiva informazione, esasperazione per due anni di pandemia, disuguaglianze sociali che continuano ad aumentare. La realtà è solo una, purtroppo, ossia che negli ultimi due anni e mezzo il Covid ha devastato le vite di tantissime persone, nel mondo e nel nostro paese in particolare, che ha pagato un prezzo altissimo: – in termini di vite umane, 135.000 decessi di Covid dall’inizio della pandemia. Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso) [rapporto ISS – ISTAT 2021]; – la circostanza che gli ospedali e i sanitari siano occupati prevalentemente dal virus sta creando dei cortocircuiti irreparabili su tutte le altre malattie da cui continuiamo a essere colpiti e che non riusciamo a diagnosticare o curare in tempo: i ricoveri per le patologie “ordinarie” hanno subito una brusca frenata, con un calo medio del 20% rispetto al 2019 (quelli urgenti sono diminuiti del 13%, gli ordinari programmati del 25%, il Day hospital del 28%). In numeri: 1milione e 720mila ricoveri totali in meno (fonte Agenas); – l’economia italiana ha subito delle perdite enormi per la pandemia, portando al collasso tantissime aziende e famiglie: la povertà assoluta secondo ISTAT è tornata a crescere nel 2020, toccando il record dal 2005 [nel 2020 le famiglie in povertà assoluta sono oltre 2 milioni (il 7,7% del totale, da 6,4% del 2019, +335mila) per un numero complessivo di individui pari a circa 5,6 milioni (9,4% da 7,7%, ossia oltre un milione in più rispetto all’anno precedente)]”.
“Soprattutto, il COVID non è ancora stato sconfitto, siamo in piena quarta ondata (oggi nuovo record della quarta ondata: i nuovi casi sono 26.109 con 123 decessi), con una nuova variante, la Omicron, di cui sappiamo ancora poco, ma sta destando preoccupazione in tutto il mondo e l’età dei colpiti dalla malattia si sta drasticamente e progressivamente abbassando – continua Romano – Ciascuno di noi ha il diritto di scegliere quello che ritiene il meglio per la salute e il futuro dei propri figli, ma nel farlo, guardiamo ai numeri che ho citato, sono alla portata di tutti noi, ascoltiamo gli scienziati, i medici, fidiamoci delle istituzioni: è l’unica strada che abbiamo e che fino ad oggi ci ha permesso di evitare conseguenze peggiori (oltre 470mila decessi evitati in Europa, di cui almeno 22mila in Italia – studio ISS 2021)”.