Con tre bollini rosa, l’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari si conferma un ospedale a misura di donna. Nei giorni scorsi, la Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2022-2023 agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile. Fra i premiati, con il massimo del punteggio, cioè tre bollini, l’Istituto Tumori di Bari, che già nel biennio precedente aveva conquistato questo significativo riconoscimento nazionale.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 400 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito advisory board, presieduto da Walter Ricciardi, professore di igiene e sanità pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura.
L’Istituto Tumori di Bari si è conquistato i tre bollini grazie alla presenza di specialità cliniche – fra le altre cardiologia, oncologica ginecologica, senologia chirurgica – ma anche per l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali, fra tutte la breast unit e il team multidisciplinare dei tumori alla mammella. Altri servizi, quali i servizi di psiconcologia, sessuologia, nutrizione clinica, oncoestetica, hanno significativamente contribuito all’assegnazione di questo riconoscimento. La collaborazione con le associazioni del territorio che garantiscono, fra le altre cose, il noleggio delle parrucche per le pazienti oncologiche, completa il quadro di un ospedale gender-oriented.
«Siamo molto orgogliosi di questo risultato», commenta a riguardo Alessandro Delle Donne, direttore generale dell’istituto oncologico barese, «perché certifica un impegno maturato negli anni, grazie alla pratica clinica ma anche grazie alla ricerca e allo studio dei nostri giovani ricercatori. Continueremo su questa strada. Di recente, la Regione Puglia ha approvato la clinicizzazione della ginecologia oncologica, con l’Università degli Studi di Bari, mentre si continua a lavorare per incrementare i percorsi di presa in carico delle pazienti colpite da tumori alla mammella, tumori eredo-familiari e tumori all’utero, che sono segute dai nostri medici dal primo esito diagnostico, fino al follow up a casa».