Neonata morta per asfissia al Miulli di Acquaviva delle Fonti, medico e ostetriche a processo. Il gup del Tribunale di Bari, Francesco Agnino, ha rinviato a giudizio un medico e due ostretiche dell’ospedale.
L’accusa è di concorso in omicidio colposo per aver contribuito con le loro presunte condotte negligenti a causare il decesso di una neonata nel giugno del 2020. I tre imputati, il ginecoloco Angelo Fontana e le ostretiche Ilaria D’Auria e Eliana Donatiello, saranno processati con l’accusa di aver indotto la partoriente, una 33enne residente a Monopoli, a 24 ore dalla rottura delle acquae, senza aver monitorato il battito letale in continuo funo al parto, ma in modalità intermittente.
La bambina era in grave sofferenza respiratoria al momento della nascita. Fu infatti trasportata d’urgenza in terapia intensiva neoanatale all’ospedale Di Venere di Bari dove però non c’è stato nulla da fare. Poche ore dopo il suo arrivo infatti ne fu decretata la morte per asfissia con sindrome da aspirazione di liquido amniotico. Il processo avrà inizio il prossimo giugno 2022 dinanzi al giudice del Tribunale di Bari Carlotta D’Alessandro. I genitori della piccola si sono costituti parte civile.