Una panchina rossa permanente e una cassetta delle lettere per dire no alla violenza contro le donne, ma non solo. E’ quanto accade al palazzetto dello sport del quartiere San Pio, nel Municipio 5. Ad installarla l’ASD Europa, associazione attiva da oltre trent’anni sul territorio con attività sportive, sociali e culturali che ha oggi all’attivo una squadra di pallavolo femminile che milita nel campionato di Serie B2.
L’idea è nata nella settimana che il mondo della pallavolo dedica all’arbitro nazionale Federica De Luca e a suo figlio Andrea, uccisi dall’ex marito e padre del piccolo nel giugno del 2016. L’obiettivo è quello di sensibilizzare al tema della violenza di genere, ma non solo. Sulla panchina, dipinta a mano da uno dei genitori delle atlete che militano nel settore giovanile, è stata infatti posizionata una cassetta per la posta.
“Quest’anno – ha spiegato Rosa Matera, vicepresidente dell’associazione – non abbiamo voluto limitarci a fare la solita settimana con messaggi scritti dalle ragazze o dai bambini che frequentano la palestra. Abbiamo voluto fare qualcosa in più che possa durare nel tempo. La panchina rossa è lì perché possa dare un segnale e possa ricordare ogni giorno che è importante contrastare la violenza, la cassetta della posta è un modo per metterci in ascolto e ricordare che nessuno deve essere lasciato solo. Esistono tanti tipi di violenza, in tanti, soprattutto ragazzi e bambini, spesso non hanno neanche consapevolezza di subirla. Quando pensiamo alla violenza si pensa a quella fisica, ma ce ne sono tante altre più sottili. La cassetta della posta è lì affinché chiunque sia testimone o vittima di un abuso di qualunque tipo, possa lasciare un messaggio” – ha specificato.
Ad oggi sono già molti i messaggi lasciati dai bambini che frequentano quotidianamente il posto, per ora nessuna denuncia, solo messaggi di speranza rivolto a un futuro migliore. “La chiave della cassetta ce l’abbiamo solo noi – ha spiegato ancora la vicepresidente – un modo per far sentire al sicuro chi sceglie di affidare a noi i propri pensieri. La palestra è frequentata da tantissimi ragazzi e ragazze, ma anche bambini e dal pubblico quando ci sono le gare di categoria o giovanili. Quella panchina, con la sua cassetta della posta annessa, è assolutamente fuori luogo nel contesto della palestra. Non appartiene ai suoi arredi ed è pertanto un messaggio forte che spinge chiunque la veda a chiedersi il perché della sua presenza. Speriamo che in tanti possano riflettere e pensare, portando ogni giorno avanti una lotta costante al contrasto di tutte le forme di violenza” – ha detto ancora sottolineando l’importanza della sinergia con le altre associazioni che frequentano il palazzetto.
“Continueremo a sensibilizzare ogni giorno affinché diventi normale per chiunque frequenta la palestra riflettere o lasciare un messaggio lasciando le proprie testimonianze. Il lavoro deve essere costante, bisogna martellare giorno dopo giorno, ragion per cui abbiamo sensibilizzato anche gli istruttori delle altre discipline. Nessuno si deve sentire solo. Sapere che c’è un posto dove si possono esternare le proprie paure, ma anche i propri dubbi, che a volte nel mondo dei piccoli o degli adolescenti possono farsi troppo grandi senza avere interlocutori con cui scavalcare gli ostacoli, per noi è importante. Dobbiamo restare in ascolto dell’altro, sempre. Per noi è una bella maniera per dare voce a tutti, anche alle vittime come Federica e Andrea, assieme a tanti altri che purtroppo non ci sono più” – ha concluso.